TURCHIA. Cavusoglu è convinto: Ankara è paladina dell’educazione dei rifugiati

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Nella danza dei numeri turchi: alta inflazione, svalutazione della lira, ora di mezzo ci vanno i rifugiati siriani e afgani.

A quanto si apprende dall’agenzia di stampa Anadolu, il ministero degli Esteri turco ha rivelato una nuova collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati siriani.

Il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu ha affermato che il suo Paese sta attualmente assistendo a una migliore cooperazione da parte della comunità internazionale per il ritorno sicuro dei rifugiati.

Il Ministro ha spiegato che «l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, è stato di recente in Turchia e che insieme stanno lavorando con l’UNHCR per il ritorno sicuro dei rifugiati nei loro paesi, in particolare in Siria».

Ha sottolineato che il suo paese sta assistendo a una migliore cooperazione da parte della comunità internazionale per quanto riguarda il ritorno sicuro dei rifugiati nei loro paesi, osservando che la Turchia ospita il maggior numero di siriani.

Cavusoglu ha rivelato un’iniziativa di cooperazione con i paesi vicini che ospitano i siriani, ovvero Libano, Giordania e Iraq, sottolineando la necessità di attuare progetti educativi, sanitari e occupazionali per i rimpatriati.

Sulla ricostruzione della Siria, il ministro degli Esteri ha affermato: «L’Europa è contro la ricostruzione della Siria fino ad oggi. È vero che la ricostruzione di un Paese o di qualsiasi luogo in cui continua la guerra non è realistica».

«Abbiamo tutti una posizione chiara sul regime, ma soddisfare i bisogni primari sul campo non significa ricostruire lo stato», ha aggiunto.

Maddalena Ingroia