TURCHIA. Ankara si piazza a metà classifica nell’indice Onu dello Sviluppo Umano

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La Turchia si è classificata nella parte più alta dell’Indice di sviluppo umano, Hdi, delle Nazioni Unite per il terzo anno consecutivo, secondo un nuovo rapporto pubblicato l’8 settembre dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, Undp.

«La Turchia si colloca al 48° posto tra i 191 Paesi nell’edizione di quest’anno dell’Indice di Sviluppo Umano», ha dichiarato il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo in un comunicato stampa sull’edizione 2022 del rapporto, intitolato Uncertain Times, Unsettled Lives: Shaping our Future in a Transforming World, ripreso dal quotidiano turco Yeni Safak. «Questo colloca la Turchia nella categoria “sviluppo umano molto elevato”, la più alta della classifica, per il terzo anno consecutivo», ha aggiunto.

La dichiarazione ha anche sottolineato che, come nel caso di quasi tutti gli altri Paesi del mondo, il progresso della Turchia nello sviluppo umano si è fermato negli ultimi anni a causa di battute d’arresto dovute a pandemie e alle difficili condizioni economiche globali.

Pubblicato dal 1990, l’Isu ha lo scopo di «fornire una misura più completa del benessere umano rispetto a quella offerta da indicatori incentrati sulla finanza, come il prodotto interno lordo (Pil)». L’indice combina tre misure chiave per calcolare i suoi risultati: una vita lunga e sana, l’accesso alla conoscenza e un tenore di vita dignitoso.

«La Turchia ha mostrato notevoli miglioramenti nel corso di tre decenni: il valore dell’ISU del Paese è passato da 0,600 nel 1990 a 0,838 nel 2021, con un aumento del 39,7%», prosegue il comunicato.

Secondo la dichiarazione, la Turchia ha registrato progressi in tutte e tre le dimensioni dell’Isu: «L’aspettativa di vita alla nascita è aumentata di 8,3 anni tra il 1990 e il 2021; gli anni medi di scolarizzazione sono aumentati di 4,2 anni e gli anni previsti di scolarizzazione sono aumentati di 9,3 anni. Nello stesso periodo, il reddito nazionale lordo pro capite del Paese è aumentato del 139%».

Per quanto riguarda la disuguaglianza, il rapporto afferma che la classifica della Turchia è scesa: «In generale, gli uomini godono di un livello di sviluppo umano più elevato rispetto alle donne, quindi, se aggiustato per la parità di genere, la classifica della Turchia scende al 65° posto su 170 Paesi».

Lucia Giannini