TUNISIA. Mentre la USNAVY e alleati si addestrano, i migranti continuano a morire nel Mediterraneo

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La U.S. Navy ha dato il via all’esercitazione Phoenix Express 2021 alla base navale di La Goulette a Tunisi, una mossa che ha coinciso con la morte per annegamento o la scomparsa di più di 50 migranti al largo della costa tunisina lunedì scorso. Le manovre in Nord Africa sono pensate per promuovere la cooperazione regionale, la consapevolezza del dominio marittimo, le pratiche di condivisione delle informazioni e le capacità operative. Allo stesso modo, la parte marittima dell’esercitazione è destinata a sfidare la capacità delle forze marittime nordafricane, europee e statunitensi di rispondere alla migrazione irregolare e al traffico illecito.

«Esercitazioni come Phoenix Express 2021 aumentano l’interoperabilità tra le nazioni partecipanti al fine di aumentare la sicurezza marittima e sostenere il commercio globale», riporta Navy Times che riprende un comunicato della Us Navy. L’esercitazione, una delle tre esercitazioni marittime regionali condotte dalle forze navali americane in Africa, vede la partecipazione di 13 nazioni, oltre agli Stati Uniti: Tunisia, Algeria, Belgio, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco e Spagna. L’esercitazione è iniziata il 17 maggio e dovrebbe concludersi il 28 maggio. Phoenix Express, ora al suo 16° anno, è stata cancellata nel 2020 a causa della pandemia.

Purtroppo, un giorno dopo l’inizio dell’esercitazione, più di 50 migranti sono annegati o scomparsi al largo della costa della Tunisia, mentre altri 33 sono stati salvati dai lavoratori di una piattaforma petrolifera, ha detto il ministero della Difesa tunisino.

Il Ministero ha detto che la barca che trasportava i migranti si è rovesciata lunedì al largo di Sfax, sulla costa orientale della Tunisia. Ha detto che il personale della piattaforma petrolifera che ha visto l’imbarcazione andare a fondo ha allertato le autorità, e le unità della marina sono state inviate a cercare nell’acqua i passeggeri scomparsi. L’Oim ha fatto sapere in un tweet ripreso da Ap, che i 33 sopravvissuti erano tutti del Bangladesh. La barca era partita da Zawara, in Libia; la barca portava circa 90 passeggeri quando ha lasciato la Libia.

L’agenzia di stampa ufficiale tunisina, Tap, ha poi detto che nel pomeriggio dello stesso giorno le unità della marina hanno salvato altri 113 migranti provenienti da Bangladesh, Marocco e Africa sub-sahariana, mentre la loro barca stava per affondare al largo di Djerba.

Luigi Medici