Tokyo rientra nel mercato degli armamenti

54

GIAPPONE – Tokyo. Dopo quasi cinquant’anni di divieto di vendita internazionale di armi, il Giappone sta gradualmente rientrando in questo mercato.

Tokyo starebbe per firmare un accordo con il Regno Unito per una ricerca sullo sviluppo di armamenti. Londra ha offerto al Giappone un accordo di cooperazione su sei progetti di ricerca congiunta e sviluppo di armamenti; a fornire la notizia è  Satoshi Tsuzukibashi, capo della Nippon Keidanren,la  lobby industriale e commerciale più potente del Giappone. Tsuzukibashi, che faceva parte di una missione commerciale, fatta da imprenditori della difesa, in visita nel Regno Unito, ha detto che  il governo giapponese sta vagliando un quadro di cooperazione con lo UK Trade & Investment Defence & Security Organisation. Il ministero della Difesa britannico ha comunque rifiutato di entrare nello specifico. La mossa è il primo risultato tangibile di un accordo intergovernativo inerente partnership future nel settore della difesa e della ricerca, dell’aprile 2012, firmato dal primo ministro britannico David Cameron e dal suo omologo giapponese, Yoshihiko Noda. A questo si aggiunge anche un accordo con Usa per lo sviluppo di parti dell’F-35 Joint Strike Fighter di cui il Giappone acquisterebbe 42 esemplari, firmato nel dicembre 2011. Il Giappone ha mantenuto comunque le limitazioni severe che includevano il divieto di esportazioni che possano alimentare conflitti internazionali. La notizia di questo nuovo accordo arriva in seguito all’impegno del Partito Liberal Democratico, guidato da Shinzo Abe, tornato al potere nel dicembre 2012, per favorire lo sviluppo e la vendita internazionale di armi per rilanciare la base industriale della Difesa nipponica. Nonostante base industriale nipponica  sia considerata “piccola e non competitiva” per avere successo nel mercato internazionale, l’elevato livello generale della capacità tecnologica e produttiva giapponese ha molto da offrire a eventuale partner di ricerca e sviluppo.

 

Un mercato potenziale è il sud-est asiatico: nel luglio 2012, il Giappone ha venduto 12 nuove motovedette alla guardia costiera filippina. Da quando, infatti, è tornato al potere il partito Liberal Democratico ha lanciato un’offensiva diplomatica ampia per promuovere gli scambi commerciali e la cooperazione nel Sud-Est asiatico. Una serie di missioni ad alto livello effettuati nelle ultime settimane hanno compreso visite di Abe in Vietnam, Thailandia e Indonesia, del Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze Taro Aso in Myanmar, e del ministro degli Esteri Fumio Kishida in Australia, Brunei, Singapore e Filippine. In questa politica di avvicinamento all’area, Tokyo dovrà procedere con cautela per evitare di inimicarsi la Cina, che teme l’isolamento e accerchiamento.

CONDIVIDI
Articolo precedenteTripoli blindata
Articolo successivoTregua per il Darfur