Il piano del governo thailandese di concedere visti agli stranieri che vogliono rimanere in Thailandia per un massimo di nove mesi potrebbe significare la ripresa del turismo neo paese I confini della Thailandia sono stati chiusi alla maggior parte degli stranieri dalla fine di marzo, quando il Regno ha combattuto la pandemia di Covid-19, ma ora sta ultimando un piano che si dice inizierà il 1° ottobre, chiamato Safe and Sealed, che confinerebbe i turisti in una particolare località o area con un perimetro definito per una quarantena di 14 giorni, permettendo loro di lasciare le loro stanze.
Coloro che completeranno tre settimane a Phuket e che risulteranno negativi dopo diversi test saranno autorizzati a viaggiare in altre regioni thailandesi, offrendo quindi così una potenziale ancora di salvezza per un’economia dipendente dal turismo, che quest’anno si prevede si contrarrà dell’8,5%. Tuttavia, mentre lo schema può offrire un raggio di sole a un’industria altrimenti impantanata nel buio, si stanno già creando una serie di dubbi sulla sua sicurezza ed efficacia, riporta Scmp.
I critici puntano il dito contro altre economie che hanno visto riemergere il virus dopo la riapertura ai turisti e ai residenti di ritorno, mettendo in dubbio se l’inizio di ottobre sia stato affrettato e se ci sia stata sufficiente attenzione ai dettagli. Altri si chiedono quanto possa avere un impatto sul programma, date le limitazioni che i visitatori dovranno ancora affrontare. La settimana scorsa, il primo Ministro Prayuth Chan-ocha ha detto che solo un “piccolo numero” di visitatori stranieri sarebbe stato autorizzato a “testare il nostro sistema”, mentre il vice capo dell’esercito ha detto più tardi che il numero sarebbe stato limitato a sole “centinaia” di persone. Che qualcosa deve essere fatto è ampiamente accettato, dato che il turismo rappresenta, secondo alcune stime, fino all’80% dell’economia di Phuket.
Le vetrine dei negozi vuote e i ristoranti chiusi si affacciano ora sulle spiagge di Patong, Karon e Kata, e molti lavoratori dell’indotto vedono nel ritorno di almeno un po’ di viaggiatori l’unica speranza di ripresa.
Mentre il governo ha cercato di promuovere il turismo interno con una campagna per il 40% delle fatture d’albergo dei viaggiatori, il commercio locale non riempie il vuoto lasciato dalle orde di stranieri provenienti da climi più freddi che una volta si recavano a Phuket per il sole.
Secondo i dati del governo, nel 2019 più di 6,7 milioni di europei hanno visitato la Thailandia e hanno contribuito all’economia thailandese con 461 miliardi di baht, pari a 14,8 miliardi di dollari.
Non sono ancora stati resi pubblici i dati su quali hotel saranno certificati per il programma Safe and Sealed e quali altri costi i visitatori potrebbero dover affrontare. Di conseguenza, non è chiaro nemmeno quali siano le aziende che ne trarranno vantaggio. Il giornale in lingua inglese The Thaiger afferma che: «Nulla in questo piano aiuterà la stragrande maggioranza degli hotel e dei tour operator di Phuket» chiedendo al governo di fare di più per prepararsi prima di iniziare il progetto.
Graziella Giangiulio