THAILANDIA. Le ganasce fiscali della Blockchain

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La giunta al potere della Thailandia ha imposto e alzato le tasse da quando ha preso il potere più di quattro anni fa. Ora sta facendo un ulteriore passo avanti per frenare l’evasione fiscale utilizzando la tecnologia blockchain.

Secondo il dipartimento delle entrate del regno thailandese, questa tecnologia sarà utilizzata per verificare se le imposte siano state pagate correttamente e anche per accelerare i rimborsi fiscali. Il dipartimento si avvarrà del machine learning per studiare i metodi di evasione fiscale, consentendo di introdurre una migliore trasparenza. Il Bangkok Post riporta che implementare un sistema di riscossione digitale delle imposte è diventata la priorità del dipartimento delle entrate. 

Al momento, non ci sarebbero ulteriori informazioni su come sarebbe stata implementata la blockchain per dare la caccia agli evasori fiscali. In termini di commercio cripto, la Thailandia impone ora un’imposta del 15% sulle plusvalenze su tutti i profitti, ma è lasciato in gran parte ai singoli individui segnalare le plusvalenze.

Il più grande cambio crittografico, BX Thailandia, lo afferma nella sua pagina dei termini e delle condizioni in cui si afferma: «È responsabilità del cliente determinare quali siano, se del caso, le tasse che si applicano alle operazioni completate tramite il sito web, ed è responsabilità del cliente segnalare e versare la tassa corretta all’autorità fiscale competente. La società si riserva il diritto di trattenere qualsiasi importo di imposta da parte del cliente, se richiesto dal Dipartimento delle entrate tailandese».

Al momento il dipartimento delle entrate non ha dato istruzioni alle borse di riscuotere le imposte alla fonte e il commercio rimane aperto e libero. Il governo ha alleggerito un’imposta supplementare del 7% su tutti gli acquisti e le transazioni cripto, indipendentemente dal fatto che abbiano guadagnato o perso, diversi mesi fa. I ministri hanno rapidamente fatto un’inversione di marcia su questo aspetto, anche se si sono resi conto che avrebbe paralizzato l’industria della crittografia in Thailandia. L’Iva è stata successivamente abolita e gli scambi di cripto continuano a fiorire, riporta infine sull’argomento Asia Times.

Graziella Giangiulio