Dopo quasi un anno di relativa calma, la scorsa settimana il mondo della politica thailandese è esploso: il primo Ministro Srettha Thavisin è stato rimosso da una sentenza. Il suo successore è un’ereditiera trentasettenne senza alcuna precedente esperienza governativa ma con un nome famoso Paetongtarn Shinawatra, figlia dell’ex primo Ministro Thaksin e leader del suo partito Pheu Thai.
Shinawatra dovrà affrontare incertezze economiche e politiche in un paese che solo l’anno scorso è tornato a un governo civile, dopo quasi un decennio di governo militare. La nuova premier ha prestato giuramento ufficialmente il 18 agosto dopo aver ottenuto il sostegno parlamentare due giorni prima. Questa mossa dà a Thaksin Shinawatra una linea diretta al potere attraverso sua figlia, un anno dopo il suo ritorno in Thailandia dopo 15 anni di esilio autoimposto in seguito a un colpo di stato militare nel 2006, riporta Nikkei.
La Thailandia ha bisogno di riforme strutturali per affrontare un debito privato record e un’invecchiamento rapido della società, una produttività in calo e perdita di competitività delle esportazioni.
Ore prima dell’incontro nella villa di Thaksin che ha portato alla scelta della figlia come primo ministro, la coalizione di 11 partiti è stata scossa da una decisione della Corte costituzionale thailandese di togliere l’incarico di primo ministro a Srettha Thavisin, membro del partito Pheu Thai di Thaksin, e di far cadere il suo governo. Molti politici della coalizione avevano previsto una sentenza a favore di Srettha nonostante avesse nominato nel suo gabinetto un ministro con precedenti penali. Ma la corte ha stabilito che la nomina era una violazione etica condannando Stretta, mettendo in fibrillazione l’establishment, spaventando gli investitori e facendo crollare bruscamente l’indice principale della Borsa thailandese sotto i 1.300 punti. Secondo fonti di Nikkei, la coalizione ha rapidamente concordato di restare unita e di leggere un nuovo primo ministro dal Pheu Thai, partito la cui base storica comprende la classe media urbana e i poveri delle campagne.
Il benchmark si è ripreso due giorni dopo, quando Paetongtarn ha ottenuto il voto parlamentare per succedere a Srettha.
I nervosismi del mercato evidenziano quanto sarà importante per la coalizione rafforzare l’economia thailandese e il sentiment degli investitori. Sono le sue principali preoccupazioni: vent’anni di sconvolgimenti politici hanno pesato sulla crescita economica e sull’attrattiva degli investimenti della Thailandia, in gran parte perché la spesa pubblica e i progetti infrastrutturali dipendono dalla stabilità del governo.
L’anno scorso, il malessere economico era stato citato da Pheu Thai come motivo per formare un governo con i rivali conservatori. La coalizione risultante ha quindi a stento bilanciato la brillante vittoria alle elezioni del maggio 2023 del progressista Move Forward, il partito più grande nella camera bassa del parlamento, poi sciolto d’imperio, con grande allarme delle forze conservatrici della Thailandia.
Durante il governo Srettha, l’economia thailandese ha mantenuto la ripresa dalla pandemia, ma lontana dalla crescita media annua del 5% che Pheu Thai aveva promesso agli elettori. Quel livello di crescita manca alla Thailandia dal 2012, quando come primo ministro c’era un’altra Shinawatra, la sorella di Thaksin, Yingluck.
Il giorno in cui ha ottenuto il sostegno parlamentare come primo ministro, Paetongtarn ha affermato che avrebbe mantenuto le misure di stimolo economico introdotte da Srettha ma non si è impegnata completamente. Il ministero delle Finanze ha previsto un aumento del prodotto interno lordo dall’1,2% all’1,8% nel 2025, sebbene la Banca di Thailandia e gli istituti di ricerca avessero previsioni inferiori. Si prevede che l’economia thailandese crescerà di poco più del 2% quest’anno. Non sono previsti grandi cambiamenti nel team di politica economica, secondo gli osservatori thailandesi.
Il clan Shinawatra avrà la possibilità di lasciare un segno più grande sull’economia nei 2025, quando terminerà il mandato del governatore della Banca di Thailandia Sethaput Suthiwartnarueput. Il Pheu Thai ha una storia di ostilità con la banca centrale, facendo pressioni pubbliche sul suo comitato di politica monetaria per abbassare i tassi di interesse, che altrimenti potrebbero frenare l’effetto dello stimolo delle misure economiche.
La banca centrale ha rifiutato di modificare il suo tasso di riferimento, che è al 2,5% dall’ottobre scorso, diffidando della ripresa dell’inflazione e incoraggiando le famiglie eccessivamente indebitate ad assumersi più debiti. I sussidi energetici approvati dal governo Srettha lo scorso settembre hanno portato l’inflazione in negativo per sei mesi consecutivi, ma i prezzi hanno iniziato a tornare all’intervallo target dall’1% al 3% ad aprile.
I sussidi futuri dipenderanno dalla capacità di Pheu Thai di negoziare il portafoglio del ministero dell’Energia con il suo partner di coalizione, United Thai Nation, che detiene anche il ministero dell’Industria. Paetongtarn ha affermato che le nomine del suo gabinetto saranno finalizzate entro pochi giorni, ma le nomine richiederanno un esame più attento dopo il precedente legale stabilito dal caso di Srettha, secondo gli osservatori thailandesi.
A luglio, il sentiment degli investitori esteri, al dettaglio e istituzionali per il periodo agosto-ottobre è andato al ribasso, secondo la Federation of Thai Capital Market Organizations, Fetco. L’indice Fetco rifletteva le tensioni geopolitiche e l’atteso allentamento monetario della Federal Reserve statunitense, ma teneva anche conto dell’incertezza politica della Thailandia.
All’inizio di agosto, la Corte costituzionale ha emesso un’altra decisione che potrebbe scoraggiare gli investimenti dalle democrazie occidentali, secondo la Federation of Thai Industries. Quest’altra sentenza ha sciolto il partito di opposizione Move Forward Party, che si è rapidamente riorganizzato come People’s Party sotto la guida di un altro imprenditore tecnologico e parlamentare trentasettenne, Natthapong Ruengpanyawut. Il gruppo ribattezzato rimane il partito più grande della camera bassa.
Mantenere gli investitori dalla propria parte aumenta il peso di Paetongtarn, che assumerà l’incarico di primo ministro prima e in un ambiente più precario di quanto avrebbe preferito il page e partito.
Il ministro degli Interni Anutin Charnvirakul, leader del Bhumjaithai, il terzo partito più grande della camera bassa, era la seconda migliore opzione. Bhumjaithai ha sostenuto la decriminalizzazione della marijuana in Thailandia nel 2022 e ora è visto come il rivale elettorale del Pheu Thai. Per Paetongtarn, la longevità in carica è vista in gran parte dagli osservatori come dipendente da quanto, o quanto visibilmente, suo padre esercita la sua influenza, e da quanto l’establishment conservatore consideri utile Pheu Thai nel tenere lontano dal potere il Partito Popolare. Un’accusa di lesa maestà per aver presumibilmente insultato la monarchia nel 2015 grava sul 75enne Thaksin.
Luigi Medici
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