TERRE RARE. Kuala Lumpur rinnova a condizione la licenza a Lynas

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La Malesia ha rinnovato la licenza operativa di Lynas Rare Earths per tre anni, ma l’azienda australiana dovrà cessare entro l’anno alcune attività chiave che, secondo le autorità, generano rifiuti radioattivi.

La decisione annunciata il 15 febbraio significa che Lynas, un importante produttore di terre rare – elementi chiave in numerosi prodotti high-tech – dovrà chiudere la parte di cracking e lisciviazione del suo impianto di lavorazione malese a luglio prossimo, riporta Nikkei.

Il ministro della Scienza e della Tecnologia Chang Lih Kang ha dichiarato ai giornalisti che «non ci saranno più cracking e lisciviazione» in Malesia. In un post su Facebook di martedì, prima dell’annuncio della licenza, Chang aveva anche affermato che queste attività non sarebbero state autorizzate a continuare.

«Il governo di unità è impegnato a creare un ambiente favorevole alle imprese e comprende l’importanza dell’industria delle terre rare», ha dichiarato Chang, riferendosi all’amministrazione del primo ministro Anwar Ibrahim, insediatasi a novembre. «Tuttavia, nessun partito ha il diritto di produrre continuamente rifiuti radioattivi nel nostro Paese».

Lynas, che secondo ai dati Reuters è il più grande produttore mondiale di elementi di terre rare al di fuori della Cina, aveva chiesto al governo di rimuovere le condizioni scritte nella sua licenza per il 2020, che dovrebbero entrare in vigore il 1° luglio e significare la fine delle operazioni di cracking e lisciviazione.

La Lynas in Malesia aveva espresso il proprio disappunto quando aveva ricevuto l’avviso che le condizioni non sarebbero state modificate: «Dopo 10 anni di operazioni sicure in Malesia, siamo delusi che le condizioni applicate alla nostra licenza operativa per il 2020 rimangano», ha dichiarato Amanda Lacaze, amministratore delegato e direttore generale di Lynas.

Le revisioni scientifiche indipendenti, tra cui quella dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, hanno «trovato le nostre operazioni in Malesia a basso rischio e conformi alle normative», ha dichiarato Lacaze.

L’azienda, che descrive il suo impianto in Malesia come il più grande impianto al mondo per la lavorazione delle terre rare, ha dichiarato che intende riesaminare la decisione.

Ma Chang sembra suggerire che un esito diverso sia improbabile. Alla conferenza stampa, alla domanda se la società potesse perdere la licenza, ha risposto: «Sicuramente. Se Lynas non rispetta le condizioni imposte, la licenza potrebbe essere revocata».

Lee Chean Chung, un legislatore del People’s Justice Party, membro della coalizione di governo e da sempre critico nei confronti di Lynas, ha dichiarato di aver accolto con favore la decisione: «Il governo si sforza di trovare un buon equilibrio tra il nostro interesse nazionale e l’apertura della nostra economia (…) Ma chiediamo anche che non si tratti solo di libero commercio, ma anche di commercio equo».

Luigi Medici

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