
I controlli cinesi sulle esportazioni di minerali di terre rare rischiano di bloccare la produzione dei produttori europei nel giro di pochi giorni, ha avvertito mercoledì la Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina.
La Cina ha inasprito i controlli su questi minerali strategici, preparandosi a una guerra commerciale con gli Stati Uniti. Ha imposto restrizioni all’esportazione su sette elementi di terre rare e magneti utilizzati in una vasta gamma di prodotti industriali, tra cui veicoli elettrici e armi, all’inizio di aprile, poco dopo l’annuncio di dazi “reciproci” da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, riportano Reuters, Nikkei e OilPrice.
“In Europa abbiamo una situazione difficile”, ha detto Jens Eskelund, presidente della Camera, ai membri e ai giornalisti a Pechino, aggiungendo che alcune aziende stanno per esaurire i materiali per la produzione questa settimana. “Quindi, si tratta di una questione che deve essere affrontata molto, molto presto”, ha affermato Eskelund. L’incapacità di trovare una soluzione comporterà “un costo molto significativo per i produttori europei”, ha aggiunto.
La Cina sta valutando la possibilità di allentare le restrizioni all’esportazione di terre rare recentemente imposte alle aziende europee di semiconduttori, secondo quanto riportato mercoledì dai media cinesi, il che suggerisce che Pechino potrebbe tentare di stabilizzare le catene di approvvigionamento globali nel contesto del crescente panico nel settore tecnologico.
Ad aprile, la Cina ha aggiunto sette terre rare e prodotti correlati alla sua lista di controllo delle esportazioni, rendendo obbligatorio per gli esportatori ottenere licenze indipendentemente dalla nazionalità del cliente finale. Sebbene alcune licenze siano state concesse, la complessa e lunga procedura di approvazione ha causato confusione alle dogane e sollevato allarmi tra i produttori dell’Unione Europea.
Il potenziale cambio di politica è stato discusso durante un incontro ospitato dal Ministero del Commercio cinese, a cui hanno partecipato oltre 40 aziende cinesi ed europee di semiconduttori. I funzionari hanno chiarito le procedure di richiesta delle licenze di esportazione, segnalando un possibile allentamento dei controlli per le aziende all’interno della catena di approvvigionamento dei semiconduttori.
Secondo il China Daily, Pechino ha sottolineato di “opporsi all’unilateralismo e alle pratiche intimidatorie” e di sostenere la stabilità della catena di approvvigionamento. Un rappresentante della società di ricerca tecnologica Omdia, con sede nel Regno Unito, ha dichiarato al China Daily: “Le aziende europee di semiconduttori sono molto forti nei chip industriali e nei chip per auto. E la Cina è il più grande mercato automobilistico al mondo e un’importante casa automobilistica. Di conseguenza, per quasi tutte le aziende europee di chip, la Cina rappresenta il mercato più importante”.
Gli analisti osservano che il predominio della Cina nella lavorazione delle terre rare, che rappresenta oltre il 95% della produzione globale, la posiziona come un attore fondamentale nel settore dei semiconduttori. I recenti controlli sulle esportazioni hanno accresciuto le preoccupazioni circa le vulnerabilità della catena di approvvigionamento, in particolare per le aziende europee che dipendono da questi materiali.
Lucia Giannini
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