ITALIA – Roma 30/05/2014. Il 16 aprile scorso il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) ha presentato al ministero dello Sviluppo Economico il rapporto annuale sui certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (Tee), che «riassume i principali indicatori e le tendenze che hanno caratterizzato il meccanismo di questi incentivi fra il febbraio 2013 e lo stesso mese del 2014».
Dal report, illustrato da Davide Valenzano, responsabile Unità attività regolatorie e monitoraggio del Gse, emerge che, nel corso del 2013 in Italia, sono stati valutati oltre 21 mila progetti e sono stati rilasciati quasi 6 milioni di Tee, corrispondenti ad un risparmio energetico di 2.3 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Tale risultato appare ancor più importante, considerando che la governance del servizio, prima in capo all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg), è passata un anno fa, a seguito del D.M. 28 dicembre del 2012, al GSE con il supporto tecnico di Enea e di Rse S.p.A. Proprio Valenzano ha sottolineato come il cambio di gestione ha favorito un ampliamento della platea dei potenziali richiedenti di titoli di efficienza e ha introdotto importanti premialità per i grandi programmi industriali e infrastrutturali, facendo sì che si passasse dai 7 mila progetti del 2012 ai quasi 22 mila del 2013, grazie soprattutto, è bene precisare, al settore industriale e a quello dei servizi. Sempre in occasione della presentazione del documento, Mauro Mallone, direttore della Divisione sviluppo energetico sostenibile del ministero dello Sviluppo Economico ha voluto ribadire che le perplessità relative all’efficacia del suddetto Decreto «si sono dimostrate infondate perché il Gse ha gestito egregiamente il sistema».
Gran parte del rapporto evidenzia l’importanza del mercato dei certificati bianchi al fine del raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico contemplati nella strategia energetica nazionale (Sen), approvata quest’ultima con il decreto interministeriale dell’8 marzo 2013, come, ad esempio, la diminuzione dei consumi primari di energia dal 17 al 26% al 2050 rispetto al 2010. La stessa Sen, inoltre, prevede che i Tee contribuiranno alla riduzione dei consumi finali per circa 5 Mtep all’anno dal 2011 al 2020.
In Italia la promozione del risparmio energetico attraverso il meccanismo dei certificati bianchi è stata prevista inizialmente dai decreti ministeriali 20/7/04 elettricità e 20/7/04 gas. Questi ultimi hanno disposto che ogni anno siano fissati obiettivi obbligatori di risparmio per i distributori di energia elettrica e le imprese distributrici di gas naturale. Il risparmio energetico, conseguito attraverso l’impiego di tecnologie e sistemi efficienti, viene premiato con l’assegnazione di certificati bianchi che possono essere commercializzati. Le società possono assolvere l’obbligo realizzando interventi di miglioramento dell’efficienza energetica oppure acquistare tali titoli da società terze, dando così vita al cosiddetto mercato dei certificati bianchi. Mediante il già citato D.M. del 28 dicembre del 2012, poi, si è realizzato un potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi e si sono stabiliti gli obiettivi nazionali di efficienza energetica e gli obblighi quantitativi che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione di energia elettrica e gas per gli anni 2013-2016.
L’Italia, è giusto puntualizzare, è stata la prima nazione al mondo ad avere applicato il meccanismo dei Tee per l’incentivazione dell’efficienza energetica negli usi finali e la relativa regolazione normativa è stata oggetto di approfonditi studi e analisi da parte della Commissione europea, dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e di un numero sempre crescente di Paesi europei ed extra-europei quali, solo per citarne alcuni, Stati Uniti, Australia, Giappone e Corea.