TAIWAN. Uber protesta a Taipei

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Decine di autisti impiegati da Uber hanno inscenato una protesta nella capitale di Taiwan il 10 febbraio chiedendo la legalizzazione del loro servizio legato alla app di ride-sharing.

Gli organizzatori della protesta, riporta l’agenzia Epa, hanno detto che in un primo momento circa 100 auto guidate da autisti Uber, con adesivi di riconoscimento della app Uber sui loro veicoli, si sono dati appuntamento e hanno “circondato” il ministero dei Trasporti, poi alcuni di loro hanno parcheggiato le loro auto e si sono riuniti davanti al palazzo del governo, dove hanno inscenato una protesta.

Circa 30 autisti avrebbero aderito alla manifestazione secondo i dati del Ministero, mentre il resto avrebbe continuato a guidare per le strade, agitando cartelli ed evitando di farsi fotografare dai curiosi e dai media.

Gli agenti di polizia hanno cercato di controllare la situazione non bloccando il traffico per mantenere la sicurezza, mentre veniva mesa in sicurezza l’area del ministero; non ci sono state notizie di arresti.

Alla fine della loro azione, uno degli autisti di Uber è entrato per nell’edificio per presentare una lettera di protesta al ministro dei Trasporti di Taiwan.

Secondo fonti locali citate da Epa, i servizi di Uber sono stati sospesi il 10 febbraio in tutta Taiwan, anche se i funzionari dei Trasporti hanno detto che avrebbero incontrato i rappresentanti della società Uber e degli autisti entro una settimana.

La sospensione del servizio è stata da Uber stessa dopo essere stata multata per 35 milioni di dollari per esercitare a Taiwan senza la licenza appropriata.

Recentemente Uber ha attivato un servizio di pagamento transfrontaliero, che estende la collaborazione tra Uber e Alipay nella Cina continentale; si tratta di un servizio disponibile a Hong Kong, Macao e Taiwan dal 31 gennaio: pagare Uber evitando i cambi di valuta. Alipay è la più grande piattaforma di pagamento online di terze parti del mondo, con più di 400 milioni di utenti registrati attivi e 200 partner istituto finanziario nella Cina continentale.

Tommaso dal Passo