TAIWAN. Taipei spera nella Nuova Cina di Xi

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Taiwan spera che i recenti cambiamenti nella leadership cinese segnino una “svolta” per avviare il dialogo e migliorare le relazioni tra Pechino e Taipei.

Il presidente taiwanese Tsai Ing-wen (nella foto) ha detto il 26 ottobre, ripreso da Press tv, che se il partito al governo cinese è entrato in “una nuova era”, Taipei e Pechino hanno bisogno di abbandonare gli antagonismi storici e devono lavorare per una svolta nelle relazioni bilaterali.

«In questo momento occorre una svolta per il cambiamento. Invito ancora una volta i leader di entrambe le parti a (…) cercare una svolta nelle relazioni tra le due sponde dello Stretto e di beneficiare del benessere a lungo termine delle persone da entrambe le parti e di eliminare per sempre le ostilità e i conflitti”, ha detto Tsai in un forum a Taipei. Il presidente taiwanese, tuttavia, ha sottolineato che Taipei non si sottometterà a pressioni nonostante la buona volontà dell’isola nei confronti della Cina.

Cina e Taiwan si sono divise dalla guerra civile del 1949 e le relazioni sono state sempre tese. La Cina continua a considerare Taiwan come parte del suo territorio e soggetta ad un protocollo diplomatico noto come “One China”, secondo il quale altri paesi dovrebbero riconoscere la sovranità cinese su Taiwan.

A chiusura del Congresso del Partito comunista cinese, il partito ha eletto un nuovo Comitato permanente del Politburo, che ha reintegrato Xi Jinping come presidente. Il premier Li Keqiang è stato l’unico altro membro oltre al presidente a mantenere il suo seggio nel Consiglio in cui sono sono stati eletti cinque nuovi membri.

All’apertura del congresso, il Presidente Xi aveva detto che qualsiasi tentativo di separare Taiwan dalla Cina sarebbe stato vanificato; a questa affermazione di Xi, il Consiglio degli Affari continentali di Taipei aveva affermato che era “assolutamente” diritto di 23 milioni di taiwanesi decidere il proprio futuro. Le relazioni tra Cina e Taiwan si sono ulteriormente indebolite da quando al potere c’è Tsai, il cui partito progressista democratico sostiene l’indipendenza formale di Taiwan.

Maddalena Ingroia