I vertici della Difesa di Giappone e Australia hanno affermato il 15 giugno di continuare il loro “stretto” coordinamento bilaterale in quello che Tokyo ha definito “impegno regionale”. In una dichiarazione congiunta rilasciata dal ministero della Difesa giapponese, il Ministro della Difesa giapponese Kishi Nobuo ha incontrato il suo omologo australiano Richard Marles a Tokyo per discutere delle loro relazioni bilaterali.
Il comunicato afferma che le due parti «hanno deciso di continuare il loro stretto coordinamento bilaterale nell’impegno regionale, con l’obiettivo di contribuire a un Indo-Pacifico libero, aperto, sicuro e prospero e di mantenere l’ordine internazionale basato sulle regole», riporta Anadolu.
Si è trattato del secondo incontro in meno di una settimana. In precedenza i due ministri si erano incontrati a Singapore a margine del Dialogo di Shangri-La.
L’ultima volta che il Dialogo di Shangri-La si era svolto di persona, nel 2019, i leader del Quad non avevano mai tenuto un vertice e non esistevano quadri come l’Aukus, il nuovo raggruppamento di Stati Uniti, Regno Unito e Australia, e l’Indo-Pacific Economic Framework, il tentativo del Presidente americano Joe Biden di approfondire l’impegno economico nella regione.
Ospitato dall’Istituto Internazionale di Studi Strategici del Regno Unito, il Dialogo è tradizionalmente un forum per discutere le questioni di sicurezza regionale nell’Asia Pacifica e una piattaforma annuale per gli Stati Uniti e la Cina per esporre le loro opinioni. Ma quest’anno l’evento ha preso una nuova piega dopo l’invasione russa dell’Ucraina. L’argomento più sentito dai partecipanti, siano essi dell’Est o dell’Ovest, è stato l’impatto della guerra in Ucraina sulla regione indo-pacifica, riporta Nikkei.
Da sabato scorso per 3 giorni, oltre 570 delegati, tra cui alti funzionari della Difesa, hanno partecipato al momento clou del vertice. Domenica, il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha attaccato gli Stati Uniti per la loro strategia indo-pacifica e per le “minacce contro la Cina” percepite, affermando che l’idea dell’indipendenza di Taiwan è una “illusione”.
In un discorso durato più di 30 minuti, Wei ha accusato Washington di lanciare “accuse infamanti” contro Pechino; ha detto che gli Stati Uniti devono smettere di cercare di contenere la Cina e dovrebbero evitare di interferire nei suoi affari interni.
Il discorso del Ministro cinese è arrivato un giorno dopo che il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin aveva rinfacciato a Pechino «attività militari provocatorie e destabilizzanti vicino a Taiwan». Austin aveva notato che negli ultimi mesi gli aerei del Pla cinese hanno volato vicino all’isola autogovernata in «numero record, quasi su base giornaliera».
Austin e Wei hanno anche avuto il loro primo incontro faccia a faccia a margine della conferenza, durante il quale hanno discusso i modi per «gestire responsabilmente la concorrenza e mantenere aperte le linee di comunicazione», secondo il Pentagono. Ma nel suo discorso, Wei ha respinto la nozione stessa di concorrenza: «Se qualcuno oserà separare Taiwan dalla Cina, non esiteremo a combattere (…) Combatteremo a tutti i costi e fino alla fine. Questa è l’unica scelta per la Cina».
Wei ha anche detto che la Cina “realizzerà sicuramente la riunificazione” con Taiwan: «È una tendenza storica che nessuno e nessuna forza può fermare: la riunificazione pacifica è il più grande desiderio del popolo cinese».
Antonio Albanese