La Repubblica Popolare cinese non sembra intenzionata a ridurre la tensione lungo lo Stretto di Taiwan.
Il Dragone ha infatti lanciato un monito agli Stati Uniti, chiarendo che “contrattaccherà” di fronte ai “tentativi di miglioramento” dei legami militari con Taiwan.
Il portavoce del ministero della Difesa Tan Kefei, commentando l’intervista della presidente di Taipei Tsai Ing-wen alla Cnn in cui ha confermato la presenza di soldati Usa sull’isola, ha messo in guardia sul fatto che chiunque dovesse opporsi al «compito storico della riunificazione è destinato a fallire».
Pechino continua a considerare Taiwan una provincia ribelle destinata alla riunificazione anche con l’uso della forza, se necessario.
«Se gli Stati Uniti continueranno ad aggrapparsi ostinatamente all’illusione di usare Taiwan per controllare la Cina e tenteranno di migliorare i legami militari con Taiwan, la Cina si opporrà risolutamente e contrattaccherà», ha ammonito Tan.
«Il compito storico della riunificazione della madrepatria deve essere adempiuto e lo sarà sicuramente. Qualsiasi tentativo di ostacolare la riunificazione nazionale e il rinnovamento nazionale è destinato a fallire», ha proseguito il Portavoce della Difesa.
Nelle ultime settimane la tensione tra Taiwan e Repubblica popolare cinese ha continuato a salire.
Dopo le incursioni aeree della repubblica popolare nel territorio di Taipei, in misura mai vista in precedenza, l’ammissione Tsai Ing-wen di presenze di soldati americani sull’isola, il viaggio in Europa del suo ministro degli Esteri e le dichiarazioni del Segretario di Stato statunitense Anthony Blinken di un «maggiore coinvolgimento di Taiwan all’interno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite» sono state viste dalla Repubblica popolare come fumo negli occhi.
Secondo molti analisti, Xi Jinping punta a riunificare la “provincia ribelle” entro il 2049.
In quell’anno sarà passato esattamente un secolo dalla nascita della Repubblica popolare e pertanto nelle intenzioni di Xi, la completa riunificazione mostrerà al mondo la totale rinascita della Cina dopo il “secolo delle umiliazioni”.
Salvatore Nicoletta