TAIWAN. Il nuovo accordo Washington-Taipei sui semiconduttori è contro Pechino

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Un nuovo accordo, firmato dagli Stati Uniti e da Taiwan per cooperare allo sviluppo delle infrastrutture nel Sud-Est asiatico e in America Latina, li aiuterà a rimodellare la catena di fornitura globale e a ridurre la loro dipendenza dalla Cina continentale.

L’American Institute di Taiwan, Ait, l’ambasciata di fatto degli Stati Uniti sull’isola, e l’Ufficio di rappresentanza economica e culturale di Taipei negli Stati Uniti, hanno firmato il “Framework to Strengthen Infrastructure Finance and Market Building Cooperation”. Le aree di cooperazione comprenderanno «la finanza delle infrastrutture e la costruzione del mercato, e la collaborazione congiunta per facilitare gli investimenti infrastrutturali nei paesi terzi, che contribuirà anche a garantire le catene di approvvigionamento del futuro», riporta Scmp.

Gli osservatori hanno detto che l’accordo contribuirà anche ad aumentare le opportunità di investimento di Taiwan e ad espandere i suoi legami con i paesi che riconoscono diplomaticamente Pechino piuttosto che Taipei. Lavorando con altri paesi, gli Stati Uniti mirano anche a tagliare la Cina fuori dalla catena di fornitura, in particolare nei settori dei semiconduttori e dell’hi-tech, spingendo Pechino ad aprire altre nuove zone pilota di libero scambio nel tentativo di contrastare il piano americano.

Questa mossa dovrebbe andare a beneficio anche della “Nuova politica verso il Sud” del presidente taiwanese Tsai Ing-wen, tesa ad alleviare la forte dipendenza dell’isola dalla Cina che rappresenta il 40-45 per cento delle esportazioni di Taiwan, secondo i dati ufficiali del governo dell’isola.

La cooperazione con gli Stati Uniti permetterebbe a Taiwan di estendere il suo raggio d’azione a un certo numero di paesi che non mantengono legami formali con Taiwan attraverso investimenti nelle loro infrastrutture. Da quando Tsai è stata eletta presidente nel 2016 e si è rifiutata di accettare il principio dell’unica Cina di Pechino, ha incoraggiato gli imprenditori locali, soprattutto quelli basati sulla Cina continentale, a fare più investimenti nel Sud-Est asiatico.

L’accordo con gli Usa è stato uno dei tanti sottoscritti da Stati Uniti e Taiwan per promuovere la collaborazione nei settori degli investimenti, dell’economia digitale, della sicurezza, della disinformazione e della difesa informatica. Il mese scorso, l’Ait e il Taiwan External Trade Development Council hanno concordato di lavorare insieme per ristrutturare la catena di fornitura globale e renderla più resistente.

Per gli Usa, la nuova partnership si concentrerà sull’incoraggiare i partner a portare le catene di fornitura, per i settori hi-tech e medico in particolare, più vicine a casa, o a collocarle in economie simili, e a garantire che siano libere da coercizioni politiche da parte di Pechino.

Graziella Giangiulio