Asian Infrastructure Investment Bank, l’istituto di credito infrastrutturale creato dalla Cina, intende investire in alcuni nuovi progetti dell’iniziativa Nuova Via della Seta, che vanno oltre le esigenze immediate. Lo ha detto, al World Economic Forum di Davos, il presidente di Aiib, Jin Liqun, riporta il South China Morning Post. Liqun ha detto che la banca ha voluto sostenere anche alcuni progetti nella “Belt and Road Initiative” che avevano una capacità di sviluppo maggiore.
«Vorrei richiamare la vostra attenzione su una distinzione molto critica tra i progetti “elefante bianco” e i progetti che sono pensati con una certa quantità di capacità in eccesso», ha detto l’ex ministro delle Finanze cinese e oggi primo dirigente della Banca.
Jin ha detto che sarebbe stato un “fallimento” molto più grande quello di costruire una strada che ha raggiunto la piena capacità, dicendo che un “certo importo” di valore in eccesso era valido. Fin dal suo avvio nel 2015, Aiib si è concentrata sul finanziamento di progetti infrastrutturali nei paesi lungo le rotte terrestri e marittime dell’ambizioso sviluppo infrastrutturale e commerciale della Cina.
Tuttavia, si teme che alcuni progetti non siano in linea con il livello di sviluppo economico dei paesi ospitanti, un fatto che potrebbe creare rallentamenti nello sviluppo generale.
Aiib, che conta 80 paesi membri e non tutti asiatici, dovrebbe contribuire al fabbisogno stimato di 26 trilioni di dollari per la spesa infrastrutturale in Asia fino al 2030.
Jin ha poi anche detto che la banca voleva un maggiore coinvolgimento del settore privato nei suoi progetti per evitare lo spreco causato dai politici, che vogliono utilizzare il denaro pubblico per costruire “giocattoli giganti”, sottolineando che la banca non dovrebbe sostenere i progetti in perdita o indesiderati. Ha aggiunto, poi, che i tre criteri di finanziamento dell’Aiib sono la sostenibilità finanziaria, la responsabilità ambientale e il sostegno locale.
Maddalena Ingroia