SVEZIA. La Fratellanza Musulmana costruisce una società parallela?

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Uno studio commissionato dalla Myndigheten för samhällsskydd och beredskap, Msb, agenzia della Difesa svedese incaricata di gestire le crisi e la gestione delle emergenze, per esaminare l’influenza della Fratellanza Musulmana nel paese ha scatenato un ampio dibattito. Secondo quanto riporta The Local, nella sua edizione svedese, un certo numero di ricercatori hanno contestato la metodologia utilizzata e le conclusioni raggiunte.

Il rapporto suggerisce che i Fratelli Musulmani stiano segretamente costruendo una società parallela in Svezia infiltrandosi nelle organizzazioni e nei partiti politici del paese.

Lo studio sostiene inoltre che vi sia una «struttura consolidata di valori nell’elite politica del paese, che prevede come un cittadino si dovrebbe approcciare alle minoranze».

Ma in un post firmato da 22 ricercatori svedesi specializzati in studi religiosi, e ripreso dal giornale, apparso sul blog religionsvetenskapligakommentarer, le basi della ricerca sono state etichettate come «una teoria della cospirazione», e lo studio è stato accusato di ignorare la ricerca precedente, di mancanza di fonti, e di trarre conclusioni basate su opinioni personali dei ricercatori piuttosto che su prove.

L’idea che gli islamisti stiano segretamente costruendo una società parallela in Svezia è, secondo i 22 ricercatori «una conclusione che va contro la ricerca collettiva» nel campo.

«Il difetto principale della relazione è che sembra essere completamente all’oscuro della ricerca islamica che esiste attualmente nelle università svedesi e nordiche», ha detto il professore di studi islamici dell’Università di Lund, Jan Hjärpe, uno dei 22 ricercatori che hanno firmato il post sul blog, riporta il giornale.

«L’elenco dei firmatari è composto in gran parte da ricercatori che hanno fatto e fatto fare studi approfonditi su una serie di preoccupazioni in materia. È sorprendente che il Msb abbia ordinato questo rapporto, senza consultare affatto le competenze disponibili. Ho il sospetto che questo fatto sia dovuto all’ignoranza delle Autorità», ha poi aggiunto il professore.

Il Msb ha difeso il rapporto, dicendo che è uno studio di fattibilità destinato in parte a presentare proposte per ulteriori studi e ricerche sull’argomento.

«Lo studio di fattibilità non è un rapporto di ricerca, ma uno studio che può dare sostegno al Msb per vedere se ci fosse bisogno di ulteriori studi e ricerche nel campo. Lo scopo di Msb è avere una buona capacità di identificare chi diffonde informazioni contro la Svezia e quindi abbiamo bisogno di lavorare con diversi tipi di conoscenza fuorviante» si legge in un comunicato stampa del Msb.

«Gli autori stessi sono responsabili per i contenuti dello studio preliminare. Ovviamente facciamo una valutazione del risultato e in questo caso abbiamo bisogno di continuare studi e ricerche nel campo. Il dibattito in corso sullo studio ed i suoi risultati sono importanti pezzi di conoscenza e forniscono indicazioni per la via da seguire», vi si legge.
Secondo il giornalista svedese e attivista Bilan Osman, ripreso da Sputnik, le teorie del rischio di infiltrazione musulmana possono alimentare le teorie della cospirazione anti-musulmani.

Uno studio effettuato nel 2014 dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha stimato il numero di musulmani in Svezia in 600mila, pari al 6 per cento della popolazione svedese che assomma a 10 milioni. Tuttavia, si ritiene che la percentuale di musulmani dovrebbe essere aumentate ulteriormente dopo l’afflusso di migranti provenienti da paesi a maggioranza musulmana.

Antonio Albanese