Suez addio?

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RUSSIA – Mosca. 14/11/13. Vladimir Putin ha un sogno: trasformare la Russia nella piazza commerciale più grande tra Europa e Asia, attraverso la costruzione di una linea ferroviaria tra Khasan nel sud-est della Russia fino a Rajin in Corea del Nord e che intende rivaleggiare con il traffico che oggi passa nel canale di Suez. 

Secondo l’agenzia Bloomberg,  il progetto prevede 54 km di linea ferroviaria che riuniscano su rotaia le due Coree e naturalmente Mosca. Questo progetto darebbe a Putin l’opportunità di agganciare la rete ferroviaria europea che ha una lunghezza di 8.000 km.

Questa nuova ferrovia dovrebbe essere tre volte più veloce della navigazione attraverso il Canale di Suez, in cui passano oggi 17mila navi all’anno, pari all’8% del movimento della navigazione commerciale mondiale. Secondo le dichiarazioni rilasciate dal direttore esecutivo delle linee ferroviarie russe, le operazioni di spedizione da e verso l’ovest dell’Europa e Rajin durerà 14 giorni soltanto mentre in nave ce ne vogliono 45 giorni. Secondo il direttore del Hamburg Institute of International Economics Thomas Strabohar, «le compagnie di navigazione si trovano ad affrontare un aumento dei costi di assicurazione delle loro spedizioni» vista l’instabilità crescente della regione. Nonostante la Russia punti sulla linea ferroviaria per il risparmio di tempo rispetto al canale di Suez, una linea ferroviaria che collegasse la Cina e l’Europa è ritenuta molto costosa con il rischio che questo progetto non si aggiudicherà una grande quota di mercato nel trasporto globale. Già oggi, la rete ferroviaria russa, assieme a quella cinese e tedesca, fornisce un collegamento diretto tra Amburgo e Zhengzhou in 15 giorni passando in Polonia, Kazakistan, Russia e Bielorussia. Stando a Bloomberg, i principali clienti di questa linea ferroviaria dovrebbero essere i ricambi auto per i produttori occidentali che trasportano le loro merci alle fabbriche cinesi. Secondo le ferrovie russe se la linea esistente copre il commercio tra l’Europa e la Cina, quella coreana risponderà alle esigenze dello scambio europeo con il resto del Asia orientale.