Carestia e violenza fioriscono in Sud Sudan

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SUD SUDAN – Giuba 13/09/2016. Saccheggi, rapimenti e stupri sono in aumento in Sud Sudan.

Così raccontano i rifugiati che arrivano in Uganda hanno detto alle Nazioni Unite. Oltre 103mila persone dal Sud Sudan sono fuggite in Uganda, scappando dai combattimenti nella capitale tra le truppe fedeli al presidente Salva Kiir e il suo ex vice Riek Machar a luglio. L’insicurezza continua a far scappare migliaia di persone dalle loro case, hanno denunciato le Nazioni Unite nel loro ultimo aggiornamento. La maggior parte dei nuovi arrivati, quasi 14mila in una settimana fino al 2 settembre, stanno fuggendo dalla regione Central Equatoria, che ospita la capitale, Giuba. I rifugiati segnalano saccheggi e omicidi di civili compiuti da parte di uomini armati: «Le attività di attori armati sono in aumento: saccheggi, rapimenti e violenze sessuali!, riferisce l’Onu. «L’esplosione di violenza di luglio 2016 ha aumentato l’insicurezza alimentare, ed ha facilitato la creazione di posti di blocco, imboscate, saccheggi e furti», riporta la recente valutazione umanitaria su Central Equatoria. Una persone su cinque sui 12 milioni del Sud Sudan hanno lasciato le loro case da quando la guerra è scoppiata quasi tre anni fa, innescando una diffusa carestia poiché mercati e agricoltura sono fermi. I prezzi alimentari di base sono aumentati di più di 10 volte la media dei cinque anni precedenti a fine agosto: il sistema di early warning Onu della carestia, le Nazioni Unite, ad agosto ha dato un livello 5 ad alcune zone del nord del Sud Sudan: «È probabile che un numero crescente di famiglie in queste aree stiano esaurendo la loro capacità di farvi fronte e potrebbero scatenare la catastrofe alimentare». Malattie stanno indebolendo ulteriormente le popolazioni, con 1,3 milioni di casi di malaria riportati dopo l’inizio del 2016 e la diffusione del colera, ha detto l’Onu.