Il collasso umanitario del Sud Sudan

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SUD SUDAN – Giuba 31/05/2015. Peggiora la situazione umanitaria in Sud Sudan.

Dopo il fallimento dei colloqui di pace all’inizio di maggio il conflitto in Sud Sudan tra le forze governative e le forze di opposizione, iniziato alla fine del 2013, sta avendo gravi conseguenze sulla sicurezza alimentare del paese e sulla sicurezza dei civili.
Si stima che 10mila persone siano state uccise e due milioni costrette a fuggire dalle loro case, secondo l’agenzia Ips. L’Unicef ha denunciato la brutale violenza contro i civili e bambini, tra cui l’incendio di interi villaggi, gli stupri e le uccisioni di donne e bambini dai sette anni di età, nel corso delle ultime settimane.
Le più colpite sono le regioni di Unity e Jonglei e non è chiaro esattamente chi sia il responsabile della violenza.
L’Unicef stima che circa 13mila bambini sotto i 15 anni di età sono stati reclutati sia dalle forze governative che di opposizione, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Un’altra preoccupazione è lo spostamento di civili e la distruzione dell’agricoltura, con l’approssimarsi della stagione delle piogge, le comunità agricole della regione di Unity non possono svolgere le proprie attività a causa dei combattimenti. Molte persone hanno altra scelta che dipendere dagli aiuti alimentari.
Secondo Oxfam, i due terzi della popolazione vive ora nell’insicurezza alimentare, con 7,8 milioni di persone nelle “fasi 2, 3 e 4 di insicurezza alimentare”.
Il numero di persone che soffrono la fame è destinata ad aumentare di 4,6 milioni entro la fine del mese di luglio, che rappresentano il 40 per cento della popolazione. Oxfam stima inoltre che 800mila persone hanno raggiunto «livelli di emergenza con carenze alimentari estreme e pericolose». La dipendenza dagli aiuti alimentari aumenterà ancora di più e peggiorerà secondo il Cicr con lo spostamento della popolazione che renderà l’accesso agli aiuti ancora più difficile. Il Cicr sta fornendo cibo e medicine per circa 120mila sfollati; più di due milioni di persone sono sfollate, circa 500mila di loro sono completamente tagliati fuori dai servizi, secondo il Cicr. Human Rights Watch ha denunciato che negli ultimi due mesi, sono stati documentati decine di casi in cui i civili sono stati arrestati arbitrariamente, picchiato o torturati da forze non meglio identificate.