Attaccata la libertà di stampa in Sud Sudan

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SUD SUDAN – Giuba 09/01/2016. Il governo del Sud Sudan ha ordinato l’arresto di un giornalista sud-sudanese che ha criticato la gestione della crisi di Giuba negli ultimi due anni, accusandolo di essere responsabile per la guerra civile.

Il governo ha arrestato un giornalista del Sud Sudan, Joseph Afandi, che ha criticato la gestione del paese negli ultimi due anni, segnati dalla guerra civile. La denuncia è stata fatta il 8 gennaio dal Committee to Protect Journalists (Cpj), che ha sede a New York. Nessuna accusa nei confronti di Afandi è stata resa pubblica, afferma Cpj.
Il giornalista, che lavora per il quotidiano in lingua araba El-Tabeer, è stato arrestato a Giuba il 30 dicembre dalle forze di sicurezza, e da allora bene sono perse le notizie. In un editoriale aveva criticato il Movimento di Liberazione del popolo sudanese (Splm) per non aver protetto i civili e per il suo ruolo nella guerra civile che ha devastato il paese dal dicembre 2013.
Cpj dice anche che «dopo l’arresto del giornalista, il direttore del giornale, Wazir Michael, ha deciso di dimettersi per cercare di calmare la situazione con i servizi di sicurezza. E il quotidiano non è stato pubblicato da allora». Radio Tamazuj afferma che agenti della polizia avrebbero detto ai giornalisti a voce che il giornale non avrebbe più dovuto essere pubblicato perché le sua posizioni non erano gradite al governo. Molti sostenitori dei diritti umani accusano le autorità sud sudanesi di imbavagliare i media, evitando ogni dibattito. Nel gennaio del 2015, 5 giornalisti furono uccisi inuma agguato al loro convoglio nel Bahr al Ghazal occidentale; non è ancora chiaro, afferma Cpj se gli omicidi siano da legare alla loro professione.