Emergenza carestia in Sud Sudan

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SUD SUDAN – Giuba 23/10/2015. Almeno 30mila persone rischiano di morire di fame nel Sud Sudan, devastato dal conflitto, tra il presidente Salva Kiir e il suo ex vice presidente Riek Machar, dal dicembre del 2013.

Anche se la carestia non è stata ufficialmente dichiarata, più di 30mila persone sono a rischio in molte parti del Sud Sudan e decine di migliaia sono sull’orlo della carestia, secondo una dichiarazione congiunta rilasciata il 22 ottobre da tre organizzazioni delle Nazioni Unite: l’Unicef, la Fao e il Pam. Secondo il comunicato, «il Sud Sudan attraversa la sua fase peggiore nei 22 mesi di conflitto segnati da atrocità; almeno 30mila persone vivono in condizioni di estrema difficoltà e possono morire di fame».
Il conflitto nel Sudan meridionale sembra dimenticato dalla comunità internazionale, anche se migliaia di persone sono morte durante questa guerra sanguinosa. Dal dicembre 2013, infatti, il Sud Sudan è devastato da una violenta guerra civile tra il Presidente Salva Kiir, sostenuto dall’esercito e l’ex vicepresidente Riek Machar che guida gruppi di ribelli armati. Si sono moltiplicati i massacri delle popolazioni, costringendo più di due milioni di persone a fuggire dal paese. Secondo le stime delle Nazioni Unite, decine di migliaia di persone sono state uccise nel sanguinoso conflitto e le Ong operanti in teatro temono il diffondersi di epidemie come il colera che ha colpito il paese, diffondendosi tra gli sfollati. Tutte i dati indicano che la situazione non migliorerà presto: i ribelli all’inizio di ottobre, ancora una volta, hanno messo in discussione l’accordo di pace firmato a fine agosto. Hanno infatti minacciato un ritorno alla guerra se il governo attuasse il suo piano di triplicare il numero di regioni del paese, una misura concordata nell’accordo di pace.

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