Sudcoreani arrestati. Tentavano di unirsi a DAASH

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COREA DEL SUD – Seul 21/10/205. Arrestati due sudcoreani accusati volersi arruolare nello Stato Islamico.

Il Nis, National Intelligence Service, il 21ottobre, ha dato di aver confiscato altri due passaporti coreani dopo che i titolari hanno tentato di unirsi allo Stato islamico. Durante una audizione davanti all’Assemblea Nazionale il 20 ottobre, i responsabili dei servizi sudcoreani hanno detto inoltre che cinque jihadisti stranieri erano stati arrestati con l’accusa di aver tentato di contrabbandare nitrato di ammonio, componente di ordigni esplosivi improvvisati, in Corea. L’agenzia d’intelligence sudcoreana ha ammesso, però, di aver perso le tracce di Kim, un diciottenne coreano che ha viaggiato fino al confine turco-siriano a gennaio 2015 per poi arruolarsi in Daash. Il ragazzo aveva trovato tutti i contatti per entrare nel califfato tramite twitter e il 9 ottobre del 2014 era partito avendo ricevuto sempre via twitter un telefono di nome e annone Hassan. Leindagini poi scoprirono che Kim aveva alloggiato nella città di Kilis il 10 ottobre e aveva aspettato il suo contatto che era poi arrivato  bordo di una Carnival, automobile coreana, giocata da un arabo, rivelatosi poi un taxi che lo aveva  condotto fino a 18 km dal confine con la Siria. 

Successivamente, a febbraio, il Nis ha detto che il ragazzo era un campo di addestramento in Siria, e che poi era scomparso a maggio, dopo che i servizi avevano provato a contattare Daash per farlo tornare indietro. Secondo il quotidiano Chosun Ilbo, il diciottenne era tra i jihadisti stranieri che sono rimasti uccisi in un bombardamento statunitense nel nord della Siria a settembre. Accanto a questi arresti, il Nis ha detto di aver bloccato un sito di reclutamento di Daash.