SUDAN. La giunta militare attacca il sit in dell’opposizione. 9 morti

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Le forze di sicurezza sudanesi hanno preso d’assalto un campo dei protestanti a Khartoum la mattina del 3 giugno; almeno nove persone sono state uccise nell’assalto. I filmati trasmessi dalla televisione al-Hadath mostrano il caos e il fuggi fuggi successivo alla carica, l’esplosione di  colpi d’arma da fuoco e la gente che porta via i feriti. Il principale gruppo politico di protesta ha accusato il consiglio militare di voler disperdere il campo, definendo l’azione “un massacro”.

Ma il consiglio ha detto che le forze di sicurezza hanno preso di mira i criminali in un’area adiacente, riporta Reuters. I manifestanti e i governanti militari sudanesi avevano negoziato su chi avrebbe dovuto governare in un periodo di transizione dopo il rovesciamento di Bashir dopo mesi di manifestazioni generalmente pacifiche, ma i colloqui sono bloccati.

Il Consiglio militare di transizione si è offerto di permettere ai manifestanti di formare un governo, ma insiste sul mantenimento dell’autorità generale durante un periodo di transizione. I manifestanti vogliono che i civili gestiscano il periodo di transizione e portino i 40 milioni di sudanesi alla democrazia.

Migliaia di persone si sono accampati al di fuori del ministero della Difesa, il punto focale delle proteste antigovernative iniziate a dicembre. Il comitato dei medici dell’opposizione ha detto che nove persone sono state uccise.

Il portavoce del consiglio militare, il generale Shams El Din Din Kabbashi, ha detto che il raid ha preso di mira i criminali e che i manifestanti sono al sicuro: «Il campo di protesta non è stato disperso (…) Le forze di sicurezza stavano cercando di disperdere elementi indisciplinati nell’area colombiana, vicino al luogo della protesta, e alcuni di questi elementi sono fuggiti verso il luogo della protesta e hanno causato questo caos».

Il Consiglio era ancora impegnato in un accordo politico ed era pronto a riprendere presto i colloqui su una transizione civile, ha aggiunto Kabbashi. I manifestanti si sono riversati nelle strade di Khartoum e della sua città gemella di Omdurman, dall’altra parte del fiume Nilo, dopo la notizia della diffusione del raid. I manifestanti hanno bloccato le strade con rocce e pneumatici in fiamme, hanno detto i testimoni.

I manifestanti, alcuni sventolando bandiere sudanesi, hanno lanciato pietre contro le forze di sicurezza, che hanno caricato in mezzo a intensi colpi di arma da fuoco.

Dai video i soldati che brandiscono manganelli, tra cui la polizia antisommossa e membri delle forze paramilitari di sostegno rapido, si sono dispiegati nel centro di Khartoum e nelle strade vicine, per cercare di impedire alle persone di raggiungere il luogo della protesta.  Anche i ponti sul Nilo sono stati bloccati.

 

Tommaso dal Passo