SUDAN. Esplode l’inflazione in Sudan 

332

Molti bancomat nella capitale sudanese non danno più banconote e il governo tenta di prevenire il collasso economico con una forte svalutazione e misure di austerità emergenziali. L’aumento della domanda di contante a causa dell’inflazione, la mancanza di fiducia nel sistema bancario e la politica della banca centrale di limitare l’offerta di moneta per proteggere la sterlina sudanese contribuiscono ad una crisi di liquidità che si è aggravata negli ultimi 10 giorni in attesa di nuove consegne di banconote. 

Secondo Reuters, la carenza di banconote arriva un mese dopo che le autorità hanno permesso che il valore della sterlina scendesse da 29 sterline a 47,5 sterline e hanno annunciato misure per inasprire la spesa, riporta Reuters. Il Sudan ha sofferto per la mancanza di valuta estera, perché ha perso tre quarti della sua produzione di petrolio quando il sud del paese si è staccato nel 2011. La revoca di due decenni di sanzioni americane nell’ottobre 2017 non ha portato all’auspicata fine della crisi.

L’inflazione galoppante, i rigidi limiti per il ritiro e la crisi valutaria hanno messo l’economia sudanese in difficoltà, prima dell’ultima crisi di liquidità. Il presidente Omar al-Bashir, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 1989 e il cui partito al governo ha dichiarato che lo avrebbe ricandidato per la rielezione nel 2020, ha preso provvedimenti per affrontare la crisi economica delle ultime settimane.  Il nuovo governatore della banca centrale ha cambiato il sistema di fissazione del tasso di cambio e il nuovo premier ha annunciato un piano di riforma economica per i prossimi 15 mesi.

Le strade sono rimaste tranquille dopo le proteste innescate dai prezzi del pane all’inizio del 2018, ma ulteriori aumenti dei prezzi dopo la svalutazione di ottobre hanno seminato nuovi germi di proteste. Nell’ultimo mese il costo di un chilo di farina è aumentato del 20%, la carne bovina del 30% e le patate del 50%. L’inflazione del Sudan a settembre è stata superiore al 68%, una delle più alte del mondo. 

Il mese scorso il Sudan ha importato una spedizione di nuove banconote e presto sono previste altre tre spedizioni per alleviare la mancanza di contante, ma anche dopo la svalutazione di ottobre la sterlina è ancora sotto pressione e il divario tra i tassi ufficiali e il mercato nero si è ampliato: sul mercato nero, un dollaro costa 52 sterline in contanti e 58 sterline con assegno. 

Graziella Giangiulio