Già finita la tregua

47

SUD SUDAN – Juba. 12/05/14. Accuse reciproche tra governo e ribelli in Sud Sudan per la violazione del cessate il fuoco. Una doccia fredda su quanti separavano nella fine del conflitto a breve. La violazione del cessate il fuoco è arrivata a poche ore dalla sua entrata in vigore. Fonte Jeune Afrique. 

In una dichiarazione, i ribelli hanno accusato i soldati del presidente Salva Kiir di attacchi contro le loro postazioni con colpi di artiglieria è più precisamente in due regioni petrolifere del nord, mentre il governo sostiene che ad attaccare per primi sono stati i ribelli. «Le violazioni dell’accordo per risolvere la crisi in Sud Sudan (…) il documento firmato il venerdì tra il governo e i ribelli dimostra che Kiir è o ipocrita o non controlla le sue forze», ha detto il portavoce militare dei ribelli, Lul Koang Ruai, in un comunicato.

L’accordo era stato siglato venerdì scorso in Etiopia tra il Presidente Kiir e Riek Machar, ex vice presidente ora diventato un leader dei ribelli, con l’obiettivo di arrivare quanto prima ad un governo di transizione, sotto la pressione di Nazioni Unite e Stati Uniti, che temono per la vita di 11,5 milioni di persone, brutalmente aggredite dai ribelli o dalle truppe governative che pensano di colpire i nemici.  Ma Domenica sono cominciati nuovamente gli scontri. In particolari modo a Bentiu (nord), la capitale di Unity State. Fonti umanitarie indipendenti hanno confermato il fuoco nella città, senza poter affermare chi ha sparato per primo.