SUD AFRICA – Pretoria 11/4/13. Negli ultimi decenni il Sudafrica è stato sempre indicato quale esempio e motore di sviluppo economico, politico e sociale per il continente e in particolare per i Paesi delle due macro regioni africane dove si estende la sua influenza: i Paesi dell’Africa del sud e dell’Africa centrale.
La sua capacità d’intervento nel corso degli anni 70 e 80, mentre vigeva ancora il regime bianco dell’apartheid, aveva portato alle operazioni militari in Angola e in Namibia. Nel caso della Namibia, ci fu addirittura l’atto di annessione terminato con la guerra d’indipendenza e la cessione di sovranità alla nuova Namibia di Sam Nujoma nel 1988.
Con la fine dell’apartheid, il Sudafrica di Nelson Mandela è diventato il faro per i Paesi dell’Africa sub-sahariana e l’accentratore delle speranze di sviluppo per l’Africa. Più e più volte il Sudafrica negli ultimi anni ha rinnovato la sua ferma intenzione di essere il leader africano per la stabilizzazione dei Paesi dall’Africa centrale. Nel corso di una recente riunione per la stabilizzazione della Regione dei Grandi Laghi, il governo di Jacob Zuma aveva indicato che avrebbe assunto il ruolo centrale per la sicurezza nella regione.
In patria però tale posizione non sembra essere ben voluta. Eppure il governo sudafricano aveva iniziato a mostrare l’ampiezza di tale intento mettendo in campo il proprio sforzo in Repubblica Centrafricana mandando truppe a sostegno della forza africana per la stabilizzazione del Paese nel conflitto tra governo e ribelli Seleka. Il 10 aprile, le truppe sono state richiamate dopo la morte di 13 soldati e il ferimento di altri 27. Poco prima, l’8 aprile, il governo aveva indicato la sua ferma volontà di inviare dei soldati nell’ambito della brigata d’intervento prevista dalla Conferenza Internazionale sulla Regione dei Grandi Laghi in rinforzo alle truppe della Monusco in Repubblica Democratica del Congo.
In questo ambito, l’opposizione, in particolare il partito dell’Alleanza Democratica, si è dimostrata contraria a questo interventismo del governo chiedendo al presidente di rendere conto in Parlamento, come indicato dalla costituzione. Di fatto però, il governo sudafricano sta facendo una brutta figura : ritirando le sue forze dopo meno di un mese dal loro intervento in Centrafrica e subendo una chiara offensiva politica per l’invio di truppe in RDC.
L’opposizione peraltro basa la sua contestazione al governo su problematiche interne non trascurabili. Dall’uscita dall’agone politico del Madiba, il SudAfrica non è riuscito a fare leva sulla spinta riformatrice del Paese. Ad oggi le criticità sociali sono evidenti, come lo hanno dimostrato i risultati sanguinosi degli scioperi di quest’estate e con una politica economica fallimentare da un punto di vista sociale, nonostante i risultati economici interessanti del Paese in ambito internazionale. Quindi il Sudafrica continua a vivere la sua dualità in termini politici ed economici.