Lo Stato Islamico e la sua strategia comunicativa hanno attirato per svariati anni l’attenzione dell’opinione pubblica a causa degli attacchi e dei messaggi cruenti che il Califfato, rifondato da Abū Bakr al-Baghdādī e oggi guidato da Abū Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, ha rivolto a tutto il mondo.
Da un’ascesa significativa di questo interesse mainstream, si è registrato tuttavia un relativo declino dell’attenzione mediatica, probabilmente motivato dall’idea che l’ISIS sia stato sconfitto, prima in Iraq nel 2017 e poi in Siria nel marzo del 2019. Lo Stato Islamico però ancora resiste così come la sua imponente macchina mediatica anche se ridimensionata rispetto agli anni d’oro; la stessa che da marzo 2019 in poi ha realizzato una serie di campagne, ufficiali e non, finalizzate a rilanciare un Califfato indebolito dalla perdita di uomini e controllo del territorio nella sua area d’origine, l’Iraq e lo Shām.
Questo lavoro si concentra proprio sugli ultimi mesi di propaganda dello Stato Islamico, dalla campagna intitolata La Battaglia di Logoramento fino alla nomina del nuovo Califfo Abū Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, passando per l’epopea de La Conseguenza per i Giusti, l’audio-testamento And Say: Act di Abū Bakr al-Baghdādī e Revenge for the Chaste.
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