STATO ISLAMICO. ISIS lancia la campagna di vendetta per lo Sham

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ISIS ha lanciato una nuova offensiva: mediatica e bellica. La campagna mediatica si chiama: Vendetta per lo Sham; frase che è stata inserita in tutti i comunicati stampa Daesh a partire dal pomeriggio del 9 aprile, data della rivendicazione dell’attacco ISIS in Libia che di fatto ha dato il via alla nuova campagna mediatico-bellica. Le province coinvolte sono: Siria, Iraq, Libia, Egitto, Niger. 

Sicuramente la campagna verrà estesa anche ad altri territori. E come ogni battaglia mediatica che si rispetti ha uno slogan e una grafica dedicata; a dare man forte alla campagna mediatica sono le azioni sul campo. Si sono infatti moltiplicate le azioni di ISIS al fronte sia in Siria, in Iraq che in Africa. Non sappiamo se Daesh abbia la forza di sostenere costantemente questo ritmo di certo è che l’inizio, questo inizio, per i non addetti al lavori è sorprendente soprattutto se si pensa che ISIS è stata dichiarata vinta nel 2017 in Iraq e di recente in Siria. Per non parlare del contesto libico dove a volte se ne è negata anche l’esistenza da parte di analisti internazionali che hanno classificato gli attentati di ISIS come qaedisti. 

Questa, in ogni caso, è la seconda grande campagna mediatica e bellica lanciata da ISIS, la prima fu quella in vendetta per l’uccisone di al Adnani, durata per tutt’un ciclo dell’anno che corrisponde al mese prima del Ramdan al mese del Ramadan e a quello successivo. 

Di interesse è la descrizione che ISIS stessa dà della campagna e che ne rivela il suo obiettivo: «Lo Stato islamico è destinato a vincere nel lungo termine se i suoi nemici continuano a procedere senza una strategia coerente. In effetti lo Stato islamico ha sviluppato la sua strategia attraverso le difficoltà e ha imparato come rimanere, non importa chi invade. Non c’è da stupirsi che abbiano adottato “Baqiya” come loro slogan».

Quanto durerà questa iniziativa non lo sappiamo ma di certo possiamo asserire che è almeno da quattro mesi che sono cambiate le grafiche, i gruppi supporter ISIS e ancora che ISIS ha fatto comunicati stampa in cui ha preso le distanze da alcune agenzie come Moata Agency. Dopo tutto il Califfato ci ha abituato che ad un cambio di responsabile dell’ufficio comunicazione corrisponde un nuovo messaggio mediatico. E così è successo anche in questo caso. 

La novità nella novità è data dal fatto che i nuovi attacchi ISIS sono molto mirati: cercano di colpire a macchia di leopardo capi villaggi, leader di milizie e loro figli, ufficiali di grado dal capitano in su. Questo serve, da un lato per destabilizzare le forze locali che normalmente senza leader cominciano a dividersi per nominare il successivo, dall’altra lato servono ad avvalorare la capacità bellica di ISIS. Come ogni giorno on line grafiche di odio, e messaggi di odio contro gli USA. ISIS invece non ha commentato la scelta di definire terrorista la Guardia Rivoluzionaria Iraniana. 

Redazione