STATO ISLAMICO. Fase 5 della comunicazione: Network globale

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I trend di queste giornate sono stati principalmente due: grafiche per istigare a combattere sulla rete più che in campo, ma comunque con l’obiettivo di arrivare al cuore dei lupi solitari in giro per il mondo e minacce agli Stati Uniti. Giornate, va detto, abbastanza povere di notizie e ricche di canali. 

Altra novità è che ai canali si iscrivono meno jihadisti. ISIS sta spingendo molto per attrarre nuovi adepti lo fa attraverso foto, grafiche. On line si trovano tutti i video di ISIS prima maniera, quando ancora si sognava l’epica della guerra. Tutti i video anche quelli in arabo sono sottotitolati in inglese, questo per aiutare i fedeli indonesiani e in generale asiatici nelle traduzioni. ISIS chiede a gran voce ai suoi di uscire dai canali telegram e di tornare nella rete twitter e lo fa sostenendo gli adepti con video tutorial e indicando vari metodi per non essere scoperti. Postato molte volte il discorso di al Baghdadi ma non ne è stata data la motivazione.

E sappiamo che ISIS quando posta materiale di al Baghdadi o al Adnani lo fa con obiettivi precisi: dalla produzione di video, all’attacco rivendicato, incoraggiamento ai combattenti, etc. Su Al Baghdadi è stato riportato un file sulla sua nobile ascendenza (nella foto). Una sorta di esaltazione del capo. Molta frustrazione invece, i combattenti della rete provano per il fatto di essere oscurati dai media occidentali. Ancora permangono le riflessioni su chi sia il vero Stato Islamico. 

Il secondo trend è stato dedicato alle minacce contro gli Stati Uniti le minacce fanno il paio con il discorso del responsabile ad interim della Homeland Security USA fatto in Inghilterra in cui si dice che gli USA si aspettano un altro 9/11. ISIS ha cominciato a impostare una comunicazione coerente: video con vecchie immagini di combattenti- “martiri” che minacciavano gli USA; poi sono uscite delle grafiche, infine è stato sottotitolato in inglese il nasheed “Qariban, Qariban” che significa presto, presto. E anche oggi si è parlato della conquista di Las Vegas. Rilevante, in tal senso anche la terminologia utilizzata.

Agli occhi dei suoi combattenti ISIS a Las Vegas non ha compiuto un attentato ma ha messo un tassello per la conquista della città. Padroni, dunque, e non terroristi dell’ultima ora. Il cerchio si è chiuso con la nascita della CNN di ISIS la: WNN la Wilayat News Network che, come si evince dal nome stesso, supera A’maq – specializzata in notizie dalla Siria, supera la Moata Agency, specializzata in notizie dall’Iraq, supera i vari Nashir e Khilafah News specializzate in notizie dal Califfato; arriva, infatti, il network dei wilayat. Quindi ogni volta che accadrà un attentato nel mondo ci sarà una wilayat che nascerà e diverrà terreno di scontro in cui ISIS intende portare la verità. Si chiude dunque la quarta fase della comunicazione di ISIS: attentati per il mondo pur di mantenere la propria presenza e se ne apre una quinta. Decido io, ISIS, dove aprire aree di conflitto e chi destabilizzare. 

Questo alla luce degli uomini su cui pensa di poter contare, alleanze, paure, difficoltà economiche. Se questo fosse corroborato da notizie significa che ISIS ha esteso la sua rete del terrore trasponendola dal web al mondo reale. E ha di fatto squadre del terrore (50 uomini almeno) in diverse aree del mondo autonomi pronti a muoversi alla bisogna.

Redazione

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