STATO ISLAMICO. DAESH invita a colpire donne e Vaticano

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Non sono mancate in questi giorni le grafiche di minaccia all’Occidente: Stati Uniti, Vaticano e poi contro l’Indonesia. Per quanto riguarda l’Indonesia c’è anche una novità in tema dei soggetti minacciati, per la prima volta i supporter di ISIS minacciano direttamente delle donne, nel caso specifico si tratta di una analista del Policy Analysis of Conflict, Nava Nuraniyah, e Sidney Jones direttore del Policy Analysis of Conflict. 

ISIS non considera le donne una minaccia, o meglio non le considera proprio, e quando le mostra lo fa pixellando il loro volto, il fatto che i supporters ISIS Indonesia abbiano fatto addirittura una grafica contro delle donne mostra la libertà di movimento di questi gruppi non ancora affiliati a ISIS o al contrario mostra il perché ancora non sono rientrati nell’alveo di ISIS, ovvero non sono sufficientemente radicati. 

Sono stati creati poi numerosi canali ISIS per Telegram ed è cresciuto il trend della crescita dei canali in lingua inglese. Seppur abbia “bucato” l’uscita in alcuni giorni, sono stati regolarmente messi on line il bollettino Moata Agency, con le principali notizie dai teatri, e il bollettino ufficiale ISIS. Sempre in materia di propaganda, da segnalare che ISIS ha postato frame di video che mostrano i martiri dello Stato Islamico asserendo che: «Noi ci alziamo con il sacrificio della vita dei nostri uomini». Il Califfato dunque nasce sulle esequie dei suoi cari. Il video nasce anche a supporto dei combattenti che stanno morendo ad Hajin dove la battaglia si fa sempre più aspra e di certo americani e alleati non smetteranno di bombardare fino a che non avranno raso al suolo tutto, e pensato di aver ucciso tutti i combattenti di ISIS. 

Restando ad Haijijn, sono state messe on line immagini e brevi filmati della distruzione in città fatta dai bombardamenti. Infine è stato editato sull’argomento un post ISIS tradotto in inglese, arabo e spagnolo in cui si mettono in guardia i combattenti e i simpatizzanti dai canali che chiedono soldi per i combattenti di Haijin. ISIS avvisa i suoi che si tratta di un falso messo in campo da uomini di Assad per distruggere in Siria la rete di ISIS. 

Infine ISIS ha postato la sua giustificazione all’uso delle tute arancioni per i detenuti: sono un segno di protesta per i detenuti di Guantanamo e per ricordare ai crociati che quello che loro fanno ai mujahidin, da ISIS verrà applicato sui prigionieri crociati nelle sue mani. 

Redazione