STATO ISLAMICO. Al Baghuz è il centro della nuova propaganda ISIS 

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A seguito della strage avvenuta in Nuova Zelanda, la propagande ISIS ha trovato nuova linfa chiamando alla reazione contro i cristiani.  

È continuato comunque il trend social da al Baghuz dove, tra smentite e conferme di lotte contro i curdi, ISIS  esalta il coraggio degli uomini che combattono e delle donne che resistono. A questo trend sono stati dedicati molti post con altrettante grafiche. A partire dal 12 marzo, ISIS non ha fatto che chiedere ai combattenti di avere pazienza e continuare a lottare, a chi è a casa ha chiesto di postare quante più imagini possibili provenienti da al Baghuz perché tutti devono conoscere il coraggio dei musulmani di ISIS che lottano contro i crociati. 

Tra le grafiche di interesse sono quelle in cui donne e combattenti sono in pieno risalto. Sempre in tema di lotta ai crociati dei post sono stati dedicati alla liberazione dei detenuti dalle carceri di Joulani, bombardate dai russi. ISIS ha chiesto ai suoi e alla popolazione di sostenere i fuggiti e di non dire a HTS dove si trovino. 

Tra le grafiche contro l’Occidente il ruolo di primo piano spetta sempre alla Francia, e la promessa di ISIS è sempre la stessa: “Stiamo arrivando”. 

Edito regolarmente il bollettino radiofonico ISIS: sul nuovo numero di An Naba, ISIS fa il punto sugli attacchi terroristici in giro per il mondo. Per quanto riguarda il bollettino ISIS, è tornata la voce di Radio al Bayan, con il suo nuovo speaker; quello ufficiale che da anni leggeva il bollettino in arabo e inglese è stato arrestato ad al Baghuz lo scorso mese. Il nuovo speaker sembra essere arabo. In senso lato ISIS ha ricostituito la sua rete di “giornalisti” ed è stata in grado di produrre un elevato numero di post via A’Maq. 

Tra gli incoraggiamenti ai combattenti, infatti, quello di creare il proprio gruppo e di portare avanti la propaganda per il Califfato. Inoltre, tra i consigli, quello di fare attenzione a quei paesi che vogliono togliere la cittadinanza ai combattenti di ritorno da Siria e Iraq, e delle raccomandazioni per fare attenzione alle gang di Joulani che continuano a tradire ISIS.

Redazione