STATI UNITI. Superano quota 33 milioni i disoccupati americani causati da COVID-19

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Quasi 3,2 milioni di lavoratori licenziati hanno fatto domanda per il sussidio di disoccupazione la scorsa settimana, poiché le chiusure di attività causate dalla pandemia hanno aggravato la peggiore catastrofe economica degli Stati Uniti degli ultimi decenni.

Circa 33,5 milioni di persone hanno fino ad ora presentato domanda per ottenere il sussidio di disoccupazione nelle sette settimane da quando il coronavirus ha iniziato a costringere milioni di aziende a chiudere i battenti e a ridurre la forza lavoro: un americano su cinque rispetto al dato di febbraio, quando il tasso di disoccupazione era appena il 3,5%.

Il rapporto del Dipartimento del Lavoro uscito il 7 maggio suggerisce che i licenziamenti, pur essendo ancora altissimi, sono in costante diminuzione dopo i bruschi picchi di fine marzo e inizio aprile. Le richieste iniziali di aiuto alla disoccupazione sono ora scese per cinque settimane consecutive, da un picco di quasi 6,9 milioni nella settimana che si è conclusa il 28 marzo. Le richieste di aiuto per la disoccupazione sono aumentate in soli 6 stati la scorsa settimana, tra cui Maine, New Jersey e Oklahoma, e sono diminuite negli altri 44, riporta Ap.

Il rapporto ha mostrato che 22,7 milioni di persone stanno ora ricevendo aiuti per la disoccupazione – una misura approssimativa della perdita di posti di lavoro da quando sono iniziate le chiusure. Questa cifra è in ritardo di una settimana rispetto alle cifre relative alle domande di disoccupazione presentate per la prima volta. E non tutti coloro che fanno domanda per l’aiuto ai disoccupati vengono approvati. Il numero di lavoratori licenziati che ricevono l’aiuto è ora pari al 15,5% della forza lavoro che ha diritto all’indennità di disoccupazione.

L’impatto è diminuito in modo disomogeneo sulla popolazione statunitense, con gli ispanici che hanno molte più probabilità di subire un danno economico: secondo un sondaggio condotto a metà aprile dall’Associated Press-Norc Center for Public Affairs Research, il 61% degli ispanici ha dichiarato che il loro nucleo familiare ha perso il reddito a causa del coronavirus, sia a causa di un licenziamento, di orari ridotti o di tagli agli stipendi, a confronto con il 46% dei neri e il 43% dei bianchi. I licenziamenti sono stati più concentrati anche tra i meno istruiti. Il ventotto per cento degli americani senza laurea dice di aver subito un licenziamento in famiglia, rispetto al 19% delle persone con laurea.

Graziella Giangiulio