Il Cyber Command degli Stati Uniti sta spostando la maggior parte della sua task force speciale contro lo Stato Islamico per concentrarsi maggiormente sugli attori statali, in particolare nella regione dell’Indo-Pacifico, cui il Comando e il Dipartimento della Difesa stanno dando la priorità.
La Joint Task Force-Ares è stata creata nel 2016 per combattere online Daesh come complemento alla coalizione globale che la combatteva in Iraq e Siria. La task force da allora ha subito diversi cambiamenti. La componente informatica dell’esercito è stata originariamente incaricata di guidare lo sforzo informatico congiunto, ma nel 2018 la responsabilità è passata al Marine Corps Forces Cyberspace Command, che ha permesso al team di concentrarsi non solo sullo Stato Islamico, ma più ampiamente sull’antiterrorismo a livello globale; concentrandosi ora sul confronto tra grandi potenze, in particolare nell’area di responsabilità del Comando Indo-Pacifico (Usindopacom), riporta C4isr.
In generale, il Cyber Command non prevede di cambiare le relazioni di comando e controllo o gli elementi organizzativi della forza di missione cibernetica ora che la Joint Task Force-Ares passa a concentrarsi maggiormente sugli attori statali.
Le capacità flessibili della Joint Task Force-Ares hanno permesso ai suoi membri di integrarsi e sostenere le operazioni nel Comando Centrale. Mentre la task force sposta la sua attenzione, cercherà di continuare il coordinamento con Incopacom, la 10th Fleet/Fleet Cyber Command e il Marine Corps Forces Cyberspace Command. Il Fleet Cyber Command è responsabile delle operazioni informatiche nella regione dell’Indo-Pacifico sotto il cosiddetto Joint Force Headquarters-Cyber construct, che fornisce pianificazione, targeting, intelligence e capacità informatiche ai comandi combattenti assegnati.
La decisione di spostare l’attenzione delle squadre segna una riflessione sul fatto che il Cyber Command deve adattarsi a un mondo che cambia, in cui le cosiddette grandi potenze sono una priorità maggiore delle organizzazioni terroristiche e che il Pentagono ha identificato la regione indopacifica come una priorità assoluta, dato che considera la Cina la “minaccia di punta”.
Tommaso Dal Passo