In una mossa che potrebbe rassicurare Tokyo e gli altri alleati, Kurt Campbell, architetto della presenza Usa in Asia, assumerà il ruolo di coordinatore per gli affari indopacifici nel National Security Council, come vice di Jake Sullivan, scelto come consigliere per la Sicurezza nazionale.
Un portavoce del team di transizione di Biden ha confermato la notizia, riporta Reuters. Questa posizione non avrà bisogno di conferma da parte del Senato. Campbell, un ex ufficiale della Marina Militare le cui prime interazioni in Asia sono avvenute durante il suo servizio presso la base di Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa, ha ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di assistente del segretario di stato americano per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico dal 2009 al 2013, riporta Japan Times.
È anche l’autore di The Pivot: The Future of American Statecraft in Asia, un libro che ha delineato il piano dell’amministrazione Obama per riequilibrare le risorse statunitensi e concentrarsi sulla regione Asia-Pacifico nel contesto dell’ascesa della Cina.
«Lo stesso Trump ha messo a dura prova praticamente ogni elemento del sistema operativo della regione», ha scritto il 12 gennaio Campbell in un articolo su Foreign Affairs. Le azioni del presidente hanno ceduto terreno «alla Cina per riscrivere le regole centrali per il contenuto e la legittimità dell’ordine», ha scritto, aggiungendo che «è necessario un serio impegno da parte degli Stati Uniti».
Secondo Campbell, gli Stati Uniti dovrebbero perseguire la creazione di «organismi ad hoc focalizzati sui singoli problemi», cercando nel contempo di espandere le coalizioni esistenti come la Quad, per concentrarsi sulla deterrenza militare.
Ma Campbell ha anche lasciato la porta aperta alla cooperazione con Pechino, osservando che le nazioni asiatiche non vogliono essere costrette a scegliere tra Stati Uniti e Cina: «Una soluzione migliore sarebbe per gli Stati Uniti e i suoi partner convincere la Cina che ci sono vantaggi per una regione competitiva ma pacifica», ha scritto, osservando che a Pechino dovrebbe essere offerta una posizione chiave in un ordine regionale se rispetta le regole concordate.
La sua posizione dura ma sfumata su Pechino sarà accolta con favore a Tokyo, che ha elogiato parte dell’approccio duro di Trump nei confronti della Cina, in particolare la sua risposta all’assertività marittima della potenza asiatica nei mari della Cina orientale e meridionale.
Campbell è stato a lungo un sostenitore di un ruolo più muscolare del Giappone nella sfera della sicurezza. Secondo Campbell la nuova amministrazione dovrà affrontare quasi immediatamente l’avvicinamento alla Corea del Nord nuclearizzata.
Campbell ha detto che Biden dovrà “prendere una decisione precoce su cosa fare” sulla Corea del Nord, lodando al contempo i “colpi straordinariamente audaci” delle richieste diplomatiche di Trump con Pyongyang, mentre Biden cerca di evitare una ripetizione del 2009, quando il regime di Kim Jong Un ha affondato i tentativi dell’amministrazione Obama.
Tommaso Dal Passo