SPECIALE DAESH MATRIX #27

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di Redazione ITALIA – Roma 24/11/2016. È un periodo intenso per i mujahidin della comunicazione di Daesh: ogni giorno, devono far “risorgere” i canali cancellati, i gruppi oscurati, cambiare link a quelli prossimi alla cancellazione da parte delle autorità. Alcuni canali hanno sempre un numero elevato di iscritti, provenienti da diverse località del mondo con un unico obiettivo: divulgare il verbo dello Stato Islamico, con nuovi canali che riportano le notizie A’maq, in tutte le lingue; molte sono le notizie relative ai fatti della battaglia di Mosul. Sulla rete vengono addirittura provati possibili nuovi format di comunicati A’maq, mixando cartine geografiche foto e notizie (nella foto), o vengono fatte promozioni di nuovi canali social, di forum di discussione religioso-politica.

A quanto pare, Daesh vince a nord di Mosul e sta letteralmente decimando i peshmerga; soldati che in questa battaglia per la ripresa della città sembrano essere i più deboli. Non abituati alla guerra tradizionale, sono divenute “facili prede” d’imboscate, vittime di campi minati e IED. Il Califfato parla poco di loro nella comunicazione ufficiale e si concentra nella sua comunicazione social sulle uccisioni degli uomini della Swat e sulle milizie sciite, tenute in gran considerazione dalla stampa irachena locale. Nei giorni scorsi la battaglia decisiva per il controllo dell’area nord della città è stata quella di Tilkaif. Questa battaglia, secondo Daesh consente ora al Califfato di controllare la regione petrolifera e la zona franca a nord di Mosul. Sono continuati gli attentati suicidi a Intisar a est di Mosul, ed un altro a sud di Mosul a Hamam al Alil. In questa serie di attentati sono morti molti uomini delle forze speciali una messe di mezzi. Questi due cittadine si trovano geograficamente agli opposti; Daesh intende mantenere quanto più a lungo possibile l’esercito iracheno lontano dal centro città. L’obiettivo di Daesh è quello “sfiancare” il nemico e rallentare la presa di Mosul; abbattendo il morale del nemico, e costringendolo a investire più soldi in uomini e mezzi.
Sembra che il Califfato stia preparando la sua uscita da Siria e Iraq per spostarsi in Nigeria, Libia, Filippine, Indonesia, dove sta dirottando le sue reclute. Tra una notizia di guerra e l’altra, il canale A’maq ha postato video che testimoniano la sua resilienza in città e la vicinanza alla popolazione sunnita; tra tutti spicca un filmato sull’educazione nelle scuole di Mosul e foto del tramonto a Mosul e del servizio giardinaggio della città. La vita “quotidiana” prosegue, nonostante i bombardamenti. A’Maq fa la stessa comunicazione resiliente per Kirkuk, dove da Hawja posta reportage sulla manifattura della zona nord.
In Siria, l’Iran fa i conti della guerra: negli ultimi quattro mesi ha perso 600 uomini su  perdite totali di oltre 1000 uomini caduti per lo più nella battaglia di Aleppo: questi ultimi mesi di battaglia sono stati e sono i più cruenti dall’inizio della guerra. ISIS non si è arreso ad Huwaysis e ha attaccato le forze siriane, uccidendo parecchi soldati dell’esercito siriano, e respingendone l’attacco delle forze siriane che cercano di riprendere la città. La battaglia di Huwaysis va avanti dal 25 giugno, quando Daesh la prende alle forze siriane. Da allora, a  fasi alterne si combatte.

Continua senza sosta la battaglia tra il Califfato, da un lato, e forze dello Scudo dell’Eufrate e Curdi, dall’altro. Scontri si sono avuti ad Awlan; mentre i turchi, per migliorare la missione militare hanno deciso di costruire una base ad Aktarin.  In territorio siriano dunque ci sarebbero quattro basi militari straniere: a Tartus, e Latakia, quella russa; a Kobani quella USA, ad Aktarinquela turca. A ciò va aggiunta la presenza di Hezbollah, e degli iraniani, a Damasco. Si tratta di presenze straniere che sarà molto difficile, per Assad e per chiunque altro sarà al potere, mandare via. Daesh attende e mantiene le posizioni ad al Bab, a Qabasin sottraendo margine di manovra a Scudo dell’Eufrate e attendendo che i ribelli e Hezbollah si distruggano a vicenda. Nei giorni scorsi, il Califfato da Raqqa ha mostrato le immagini del concorso a premi per la “memorizzazione del sacro Corano”; l’opera di indottrinamento prosegue comunque.
DAESH MATRIX è il secondo volume dedicato al fenomeno dello Stato Islamico. Per informazioni e prenotazioni scrivere a: segreteria.redazione@agccommunication.eu