SPECIALE DAESH # 7

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di Redazione  ITALIA – Roma 02711/2016. Giornate molto intense e di duri scontri nella zona sud, sud est di Mosul con punte di violenza a nord e est della città, in risposta, secondo ISIS, ai bombardamenti aerei di ieri sulla città di Mosul nella zona industriale su obiettivi civili. Una serie di attentati suicidi contro l’esercito iracheno le milizie sciite avvengono in differenti parti dell’area intorno a Mosul: Shora, Jaran, Abû Chuweyh , Zarkah, Farisiyah, Tel Tayyibah et Zaazuah, Tall Kayf, Hammam al Ali; Ali Rashsh; Qaim vicino a Ba’ashiqah. ISIS fa capire al suo nemico che non intende lasciare le sue posizioni e che venderà cara la pelle. Nelle prime due settimane di battaglia non possiamo parlare di grandi avanzate verso Mosul ma piuttosto di uno stallo nel conflitto. Perché se da un lato zone semi desertiche e villaggi poco presidiati sono stati liberati, ISIS si è arroccata nei punti strategici e resiste.

Dal canto loro le Pmu fanno sapere dal loro account ufficiale twitter di avvicinarsi a Mosul e di aver liberato un villaggio assiro-cristiano da dove si sentono suonare le campane delle chiese, Bartella liberato definitivamente il 29 ottobre. Tra i villaggi liberati, le forze alleate dell’Iraq annoverano il villaggio di Khirbet Tayr insieme ad altri sette. Si contraddicono invece le informazioni date dalle autorità sciite iraniane rispetto a quelle irachene. fino al 31 ottobre ISIS afferma di aver con 18 attentati suicidi: ucciso 437 persone; distrutto: 28 Hummer, 1 BMP, 5 Abrams, 1 UAV, 8 APC, 14 mezzi diversi.

Dalla Siria, sono arrivate nei giorni scorsi immagini di colonne di mezzi militari che dalla Turchia vanno verso la Siria, segno che la guerra siriana durerà molto a lungo e che sul terreno non ci sono vincitori. Interessante oggi un articolo pubblicato da una testata locale turca secondo cui vi sarebbero in corso accordi tra Turchia e Russia sul destino di della zona nord della Siria. I turchi vogliono cacciare: curdi; sciiti e FSA perché non originari del luogo; i russi dalla loro vogliono cacciare tutti quelli che non sono pro regime compreso ISIS poi si vedrà. Da queste poche parole si può capire quanto siamo lontani da un accordo per la Siria. Senza dimenticare poi che Assad alla fine agisce come meglio crede. In ogni caso si può dedurre anche un altro dato: il FSA protetto dai turchi che fino ad ora si scontrato per conto dei turchi con ISIS ora cambia “padrone” e verrà sostenuto unicamente dagli USA che hanno, elezioni permettendo, obiettivi molto diversi da Russia e Turchia, ovvero cacciare Assad dalla Siria.