
Il primo ministro Pedro Sanchez ha dichiarato il 26 maggio che la Spagna «rafforzerà il controllo giudiziario» sui suoi servizi segreti in seguito allo scandalo delle intercettazioni dei telefoni cellulari di politici più in vista del paese.
Lo scandalo è scoppiato lo scorso aprile quando è emerso che i telefoni dei leader separatisti catalani erano stati messi sotto controllo. Si è allargato quando il governo ha confermato che anche i telefoni del premier Sanchez e dei ministri della Difesa e degli Interni sono stati presi di mira in un “attacco esterno”. Il governo spagnolo ha già licenziato il capo dei servizi segreti del Paese, nell’ambito di uno scandalo sempre più ampio sulle intercettazioni dei telefoni cellulari del primo ministro e dei leader separatisti catalani.
«Paz Esteban, la prima donna a capo dell’agenzia di intelligence spagnola Cni, sarà sostituita», ha dichiarato in una conferenza stampa il ministro della Difesa Margarita Robles, il cui ministero supervisiona l’agenzia. «La sicurezza totale non esiste, abbiamo una serie di minacce alla sicurezza che aumentano di giorno in giorno», ha aggiunto il Ministro. Esteban è apparsa il 26 maggio davanti a una commissione parlamentare per un interrogatorio sullo scandalo delle intercettazioni telefoniche che ha dominato i titoli dei giornali per giorni.
Ha confermato che 18 separatisti catalani, tra cui Pere Aragones, capo del governo regionale della Catalogna, sono stati spiati dal Cni, ma sempre con l’approvazione del tribunale.
Lo scorso aprile, è scoppiato lo scandalo, quando il canadese Citizen Lab ha dichiarato che i telefoni di oltre 60 persone legate al movimento separatista catalano erano stati intercettati con il software spia Pegasus dopo il fallimento della candidatura all’indipendenza nel 2017.
La vicenda ha scatenato una crisi tra il governo di minoranza di Pedro Sanchez e il partito separatista catalano Erc. La fragile coalizione di Sanchez si affida a Erc per l’approvazione delle leggi in Parlamento. Lo scandalo si è aggravato dopo che il 2 maggio il governo ha annunciato che i telefoni di Sanchez e Robles sono stati violati dallo stesso software spia, prodotto dal gruppo israeliano Nso, nel maggio e giugno 2021.
Sanchez è il primo capo di governo in carica ad essere stato preso di mira dallo spyware Pegasus. La rivelazione ha sollevato domande su chi sia il responsabile e se la Spagna abbia protocolli di sicurezza adeguati. Anche il telefono del ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska è stato tra quelli violati.
Il gruppo israeliano Nso, che possiede Pegasus, sostiene che il software viene venduto solo alle agenzie governative per colpire criminali e terroristi, con l’approvazione delle autorità israeliane.
Luigi Medici