SOMALIA. Pirateria raddoppiata nel 2017

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L’attività dei pirati al largo dell’Africa orientale è raddoppiata nel 2017 rispetto all’anno precedente, secondo il nuovo studio di Oceans Beyond Piracy: The State of Maritime Piracy 2017, ove si evince che le reti criminali somale sono ancora in grado di portare attacchi sofisticati.

Obp ha registrato un totale di 54 incidenti nella regione dell’Oceano Indiano Occidentale, con un incremento del 100% rispetto al 2016, con 27 episodi. Gli eventi 2017 sono stati: un dirottamento, tre rapimenti, tre rapine, 15 attacchi falliti e 32 casi di attività sospette. Nel 2017 è aumentato il numero di marittimi vittime di atti di pirateria e rapine a mano armata in mare, che è passato da 545 nel 2016 a 1102 nel 2017. Per la prima volta dopo due anni, l’Obp ha registrato casi di dirottamento e sequestro in mare al largo dell’Africa orientale. L’attività sospetta ha continuato ad essere l’incidente più rappresentato nella regione nel 2017. Si è registrato un aumento significativo, passando da 13 incidenti registrati nel 2016 a 32 nel 2017.

Le ricadute del conflitto politico nello Yemen hanno continuato a ripercuotersi sullo spazio marittimo della regione, con una serie di incidenti al largo delle coste del paese. Mentre queste minacce sono in espansione, il comportamento della navigazione è rimasto costante. «La serie di minacce presenti in questa regione rende evidente la necessità di un approccio globale alla sicurezza marittima. L’ambiente insicuro consente alla pirateria e ad altri reati marittimi di prosperare e di continuare senza sosta. La soluzione a lungo termine per la pirateria comprende la necessità di creare uno spazio marittimo sicuro», si legge nello studio ripreso da DefenceWeb.

Il costo della pirateria in Africa orientale ha raggiunto 1,4 miliardi di dollari nel 2017 (di cui 292 milioni spesi per la sicurezza imbarcata e 199 milioni per le attività navali internazionali), in calo rispetto agli 1,7 miliardi del 2016 e ai 7 miliardi del 2010 durante il picco degli attacchi delle bande somale. Da allora, la presenza di forze navali internazionali, il dispiegamento di guardie armate private a bordo delle navi e le misure difensive dei capitani delle navi hanno frenato l’attività.

Tommaso dal Passo