SOCIAL MEDIA. L’esercito USA studierà 350 miliardi di messaggi

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L’esercito americano ha in programma di analizzare 350 miliardi di messaggi sui social-media provenienti da tutto il mondo per monitorare l’evoluzione dei movimenti popolari. Una gara d’appalto per il progetto, presso la Naval Postgraduate School di Monterey in California, invita a selezionare i messaggi di almeno 200 milioni di utenti provenienti da più di 100 paesi in più di 60 lingue per comprendere meglio l'”espressione collettiva”. I messaggi, compresi i nomi degli utenti, saranno esaminati per i commenti, i metadati, l’identificazione della località e della città natale.

Secondo quanto riporta Bloomberg, anche se fa parte di uno sforzo già esistente del Dipartimento di Analisi della Difesa per sfruttare i big data per la ricerca social, la scala e la portata di questo programma è impressionante. Lo scopo dello studio è quello di monitorare i messaggi dei social-media pubblicati in chiaro tra luglio 2014 e dicembre 2016 su un’unica piattaforma. Nessuna comunicazione privata sarà inclusa e i singoli utenti non saranno identificati nella ricerca, secondo la Us Navy. La piattaforma principale, Facebook, ha più di 1,2 miliardi di utenti attivi al giorno e Twitter ha più di 300 milioni di utenti mensili. I dati saranno utilizzati per una maggiore comprensione della comunicazione e di come cambiano nel tempo i modelli di discorso.

Si sta delineando che i mass media tradizionali come le trasmissioni radiofoniche possono avere un effetto pacificatore sui conflitti, mentre i social media possono infiammare la violenza collettiva; si vuole capire come e perché le comunità si formano attorno a certe forme di discorso piuttosto che ad altre.

Tuttavia, la raccolta e l’analisi di ampi tratti di dati disponibili al pubblico è aperta ad abusi, come si è visto per altre vicende: c’è sempre il rischio che, imparando a sfruttare questi dati per gestire il modo in cui le persone interagiscono online, governi e attori altri possano utilizzare simili strumenti per manipolare  pensieri e comportamenti sociali e politici, ad esempio.

Graziella Giangiulio