CINA – Pechino 04/06/2016. A ridosso del vertice sulla sicurezza in Asia, Pechino ha accusato le Filippine di voler negare la sua sovranità nel Mar Cinese Meridionale descrivendo l’isola di Taiping come una barriera corallina e non un’isola nel caso in discussione presso la corte territoriale di Manila.
Le tensioni nel Mar Cinese Meridionale stanno dominando il meeting dello Shangri-La Dialogue (Sld) iniziato il 3 giugno, riporta Channel News Asia: è venuta fuori la rivalità profonda tra gli Stati Uniti e la Cina in vista di una sentenza della corte dell’Aia in merito. Pechino rifiuta di riconoscere il caso presentato dalle Filippine alla Corte permanente di arbitrato sulle rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale e dice che tali controversie dovrebbero essere risolte attraverso colloqui bilaterali. Manila contesta la legittimità della pretesa cinese, in parte, sostenendo che nessuna massa di terra nell’arcipelago Spratly, tra cui Itu Aba, conosciuta come Taiping in cinese, può essere legalmente considerata un’isola capace di ospitare la vita. Ciò significherebbe che Pechino non può vantare diritti a 200 miglia nautiche (370 km) nella zona economica esclusiva. «Il tentativo delle Filippine di definire Taiping come una “barriera” chiarisce che l’obiettivo della sua richiesta di arbitrato è quello di negare la sovranità della Cina e dei diritti connessi sulle Isole Spratly. Questa è una violazione del diritto internazionale e del tutto inaccettabile», si legge in un comunicato pubblicato il sito web del ministero degli Esteri. I pescatori cinesi hanno storicamente vissuto su Itu Aba per tutto l’anno, e vi hanno pescato, scavato pozzi, piantato coltivazioni e costruito edifici, tutte prove che si tratta di un’isola in grado di sostenere la vita umana e l’attività economica, afferma il comunicato. La Cina sostiene che quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, attraverso cui passano merci per circa 5 trilioni di dollari, si sotto la sua sovranità; ma Brunei, Malesia, Filippine, Taiwan e Vietnam fanno simili pretese. Oggi Taiwan controlla Itu Aba, che ha visto un ammodernamento del costo di 100 milioni di dollari, ha una pista di atterraggio, un ospedale e sorgenti di acqua dolce. La Cina, che rivendica la sovranità su Taiwan, non ha protestato per i lavori sul sito; Taiwan ha invitato i giudici a visitare l’isola per vedere di persona se sia in grado di sostenere la vita.