SIRIA. Teheran rafforzerà il sistema di difesa di Damasco

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All’indomani delle nuove sanzioni USA contro l’Iran, si apprende da fonti siriane che l’esercito iraniano rafforzerà il sistema di difesa siriano.

A darne notizia lo stesso esercito iraniano: «Stiamo lavorando per rafforzare le difese siriane su richiesta di “Damasco”».

Il portavoce dell’esercito iraniano, Abu al-Fadl Shikaraji, ha affermato che il governo siriano ha chiesto a Teheran di rafforzare le sue capacità di difesa e che ci sta lavorando. Shkaraji ha affermato, in un comunicato stampa del 22 settembre, che Teheran sta inviando esperti e consiglieri militari in Siria, Iraq e Libano, dicendo che l’Iran non ha forze militari regolari in quei paesi.

Il portavoce ha descritto il ruolo dell’Iran nei paesi della regione come «un ruolo consultivo e morale che interferisce negli affari di qualsiasi paese», aggiungendo: «Non abbiamo intenzione di avere una presenza militare permanente in nessuno dei paesi della regione».

Ha detto: «I paesi dell’asse della resistenza possiedono eserciti e forze armate, e noi forniamo loro solo consulenza militare, quindi abbiamo trasferito la nostra esperienza in paesi come Yemen, Siria, Iraq e Libano, dove abbiamo inviato i nostri esperti in quei paesi per fornire assistenza consultiva, perché sono gli eserciti di quei paesi e dei loro popoli che stanno di fronte al nemico». Queste sostanzialmente le dichiarazioni da parte iraniana.

Lo scorso luglio, il regime siriano ha firmato con l’Iran un “accordo globale per la cooperazione militare tra i due paesi”, che prevedeva il rafforzamento della cooperazione militare e di sicurezza nelle «aree di lavoro delle forze armate e il coordinamento continuo tra i due paesi», oltre a rafforzare i sistemi di difesa aerea del regime siriano. Ricordiamo inoltre che la Siria ha concesso all’Iran due licenze per estrarre il gas in Siria.

E se è vero che non vi sono forze regolari iraniane in Siria ricordiamo che vi sono le milizie lealiste iraniane a Daraa, Damasco e Albu Kamal, zona di Deir Ez Zor.

Lucia Giannini