Qatar primo sconfitto dagli alawiti

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ITALIA – ROMA 10/6/13. Il Qatar è stato sconfitto in Siria, a El Quseir. Nonostante i 3 miliardi di dollari spesi a sostegno finanziario dei gruppi ribelli, il fronte anti Assad è stato pesantemente sconfitto dalle forze regolari siriane cui si sono unite le unità di Hezbollah. Il mondo sciita ha giocato ed ha vinto questa mano rilanciando orala posta in gioco. A Doha, i politici qatarini stanno progettando la prossima mossa.

Le relazioni interne al Qatar con la propria popolazione sciita, tra il 7 e il 10% della popolazione, sono abbastanza buone. Questo non vuol dire che il Paese non sia diffidente verso l’Iran e verso gli sciiti in tutta la regione. Tuttavia il Qatar di per sé non è un paese lacerato da divisioni settarie, cosa che l’elìte governativa vuole assolutamente mantenere. Le azioni del Qatar in Siria non farebbero parte di una elaborata strategia per distruggere gli sciita o gli alawiti. Il suo obiettivo è quello di rimuovere Bashar percepito come un ostacolo, questa è stata la direttiva principale delle azioni in Siria, il fatto poi che Doha si sia opposta anche all’Iran è stato un bonus. Agendo in questo modo, Doha ha finito per facilitare l’azione di gruppi come Jabhat al Nusra che contrasterebbero con il modus operandi interno qatarino. Ora Doha si trova a dover affrontare direttamente un suo protégé: Hezobollah, apertamente schieratosi nell’appoggio ad Assad.
Secondo il sito ufficiale della resistenza islamica in Libano, Doha attraverso il proprio programma di ricostruzione per il Libano aveva «promesso 300 milioni dollari per i progetti di ricostruzione libanesi, tra cui la ricostruzione di quattro intere città».
Nel luglio 2010, in occasione del quarto anniversario dell’aggressione israeliana, l’emiro del Qatar è stato il primo leader arabo a visitare il sud del Libano. Al Jazeera aveva coperto ampiamente la visita. Nei suoi discorsi l’emiro si era riferito ad Hezbollah definendoli “mujaheddin”, una volta alla presenza di Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, aveva detto che la loro azione aveva «reso orgogliosi gli arabi».
Ora, il partito di Dio e Doha si muovono si fronti contrapposti muovendosi su cleavage religiosi che potrebbero creare pesanti conseguenze.
Per ora, un dato è certo: la politica interventista di Doha in Siria è la prima sconfitta del conflitto civile che insanguina lo Stato di Damasco.