SIRIA. Nelle aree liberate, riprende sostanza la rivolta contro Assad 

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Dopo mesi di conflitti, tumulti, soprusi e proteste nelle province del sud, a Daraa, Quneitra e Sweida, la parola rivoluzione è stata nuovamente sdoganata. In questi giorni le milizie, da tempo ridefinite ex-riconciliate, hanno dato filo da torcere al governo del presidente Bashir Al Assad con attacchi quotidiani a singoli individui sia dell’Esercito siriano – SAA sia dell’amministrazione pubblica. Si sono infatti susseguiti negli ultimi due mesi attacchi ai posti di blocco mantenuti dall’esercito ed a membri del partito Ba’ath. Il tutto veniva corredato da proteste pubbliche, scritte sui muri contro Assad ed azioni più o meno violente fra le parti per premere sul rilascio, da parte di Damasco, dei prigionieri di guerra cari alle milizie ex-riconciliate. 

Il SAA, come la cronaca ha testimoniato, non è riuscito ad evitare l’escalation di violenza: numerose sono state le aggressioni alla popolazione che venivano coperte dalla generica accusa di affiliazione a Daesh ed i giovani sono sempre più restii a servire nell’esercito sapendo che verranno maltrattati fino ad arrivare a casi di morti per percosse a seguito del reclutamento forzato. Dunque nel distretto di Daraa, si è già parlato di “riprendere la rivoluzione”. Ad esempio a Jassim una protesta dei civili ha direttamente incitato alla rivolta contro Assad mentre ad As Sanamayn, il leader della milizia popolare ex-riconciliata del luogo, Abu Khaled, ha incitato i suoi concittadini ad una nuova rivoluzione contro il presidente siriano. Il governo è al momento estremamente impegnato nei fronti a nord-est di Latakia ed a sud di Idlib e sta usando il sud del paese come bacino di drenaggio per gli uomini di cui l’esercito ha bisogno. 

Assad non può allentare la presa proprio ora che il suo governo si vede, malvolentieri, coinvolto nel processo di revisione costituzionale imposto dall’accettazione del Comitato costituzionale. La politica di Damasco è quella di parteciparvi e nel contempo proseguire nella campagna militare su Idlib. Il prolungarsi di questa campagna nel tempo determinerà il tipo di ostruzione che i 50 membri del partito Ba’ath dovranno fare in seno al Comitato costituzionale e per tanto, con in pancia i malumori del sud ed aperte dichiarazioni di ribellione a Daraa, si pone il quesito di come potrà Assad far fronte ad entrambe le istanze. 

Redazione