La questione del nord est della Siria è tra i temi principali al centro della politica estera attorno alla Siria. Si apprende in effetti che il governo olandese ha accettato due mozioni di parlamentari olandesi per cercare modi per mettere pressione alla Turchia per non attaccare SDF nel nord della Siria. Una delle due mozioni citate è di “lavorare con paesi UE e NATO per mettere pressione alla Turchia”.
Della situazione in Siria ha parlato anche il presidente turco Erdogan indicando che l’accordo del 1998 con la Siria autorizza la Turchia ad entrare su territorio siriano per rispondere a minacce nei propri confronti. L’accordo prevede che la Siria debba prendere le dovute misure per lottare e ridurre la capacità del PKK nel nord della Siria, nel caso contrario Ankara ha l’autorizzazione ad entrare in territorio siriano.
Questa è la risposta a chi ha accusato la Turchia di essere entrata in territorio siriano senza autorizzazione o invito da parte siriana, e soprattutto spiega il silenzio di Damasco sulle operazioni a Afrin, Azaz e Al Bab. Soprattutto spiega perché la Russia e la Siria stiano accelerando gli accordi o la realizzazione da parte propria della detta safe zone sotto il proprio controllo, o meglio: la Russia sta sviluppando almeno la buffer zone attorno a Manbij, così i turchi non potranno prendersela con il governo siriano ed intervenire.
Infatti, a conferma di ciò, la polizia militare russa sta continuando a prendere il controllo della zona a nord di Manbij per realizzare la buffer zone che precedentemente doveva essere area di pattuglie congiunte turco-americane. Di fondo, i russi stanno realizzando diversi posti di osservazione a nord di Manbij, come ha fatto la Turchia nella zona a nord di Hama e sud di Idlib.
Il presidente Erdogan è andato oltre dichiarando che la Turchia è la sola che garantirà sicurezza della regione. Per il presidente turco, il controllo effettivo della zona di sicurezza in Siria deve essere in mani turche. Infine, per Erdogan, le potenze occidentali stanno cercando di stabilire una cintura di presenza terroristica al confine con la Siria.
Redazione