SIRIA. Militari di Assad si arroccano al confine con il Libano per resistere. IDF si espande ancora nel sud oltre la zona cuscinetto: chiesta evacuazione di Hamidiyah. Vertici turchi a Damasco

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Secondo Fox News: l’esercito americano ha ucciso almeno 30 membri dell’Isis negli attacchi domenicali in Siria. Secondo fonti russe ISIS si sta riorganizzando nel deserto siriano, area curda prima occupata dagli iraniani, grazie alla liberazione di elementi di ISIS incarcerati nelle prigioni di Assad. 

Antony Blinken è arrivato ieri in Giordania, inizio del tour di crisi in Siria. Secondo fonti siriane che citano documenti presi dal Ministero della Difesa siriano è stato lo stesso Assad, alle spalle dell’Iran, a consegnare le sue basi e strutture in Siria a Israele, ed è dunque chiaro il motivo per cui l’élite siriana è fuggita dal paese in anticipo rispetto ai fatti. La notizia non è verificabile. 

Secondo i media siriani: una delegazione turca, tra cui il ministro degli Esteri, Hakan Fidan e il capo dell’agenzia di intelligence, İbrahim Kalın, è arrivata nella capitale siriana, Damasco il 12 dicembre.

Dall’Iran, nella giornata del 12 dicembre sono state rilasciate dichiarazioni del comandante dell’IRGC, generale Husayn Salami: “La Siria è stato l’unico paese che si è rifiutato di normalizzare le relazioni con il nemico Israele ed è servito da rifugio per i movimenti di resistenza e liberazione. Eravamo a conoscenza dei movimenti di militanti ed estremisti in Siria negli ultimi mesi. Siamo riusciti a identificare potenziali fronti di attacco e a informare le autorità militari e politiche competenti in Siria, ma non c’era alcuna volontà di cambiamento o di guerra. Il potere dell’Iran non è diminuito; se lo fosse stato, non avremmo portato a termine le operazioni “True Promise 1 e 2”. Alcuni si aspettano che l’IRGC combatta in battaglia al posto dell’esercito siriano, ma è logico per noi combattere in un altro paese mentre l’esercito di quel paese è inattivo? Le vie per sostenere il fronte della Resistenza sono aperte e non si limitano alla Siria, e le circostanze in Siria potrebbero cambiare”.

Il partito Baath, che ha governato la Siria da più di 60 anni, ha annunciato la sospensione delle sue attività nella repubblica “fino a nuovo avviso”. Il partito Baath ha deciso di trasferire le sue armi al Ministero degli affari interni del governo ad interim della Siria. Proteste in Piazza degli Omayyadi, Damasco, contro il leader di HTS Jawlani, definito “un maiale” e ne ha chiesto le dimissioni.

Il leader di HTS Ahmed al-Shara, alias Mohammed al Jawlani, ha dichiarato: “Lavorerò per smantellare i meccanismi di sicurezza nel Paese, le famigerate carceri saranno chiuse. Lavoreremo con le organizzazioni internazionali per garantire la sicurezza dei siti di armi chimiche”. Nel frattempo sono sorte le carceri di HTS e le esecuzioni di persone alawite senza alcun processo. Il Dipartimento delle operazioni militari di HTS ha emesso per cercare di frenare le mire espansionistiche dei ribelli un comunicato in cui mettono in guardia “contro gli attacchi a persone e proprietà che comporteranno responsabilità”. “Si afferma che qualsiasi comportamento individuale non conforme a queste istruzioni non costituisce HTS e sarà trattato con la massima fermezza e severità, sottoponendo l’autore del reato a responsabilità e punizione”. Secondo i servizi di sicurezza e intelligence belgi, otto belgi combattono nelle file dell’HTS.

A breve sarà alzata la nuova bandiera siriana su tutte le istituzioni ufficiali. Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albarez ha dichiarato: “Dobbiamo discutere della rimozione di Hayat Tahrir al-Sham dalla lista delle organizzazioni terroristiche, vogliamo aprire al più presto l’ambasciata spagnola a Damasco”.

Nel frattempo il nuovo governo siriano ha rilasciato una dichiarazione in cui ringrazia i governi di Egitto, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Giordania, Bahrein, Oman e Italia per aver ripreso la diplomazia a Damasco. È stato anche scritto che la Turchia e il Qatar hanno promesso di aprire le loro ambasciate nella capitale siriana. La Francia ha invitato Israele a ritirarsi dalle Alture del Golan siriane e a rispettare l’integrità territoriale della Siria.

Ed ora uno sguardo alle aree ancora in conflitto in Siria aggiornato alle ore 17:00 del 12 dicembre.

Siria Meridionale: Dopo aver catturato il villaggio di Al-Ajraf nella zona cuscinetto UNDOF, l’esercito israeliano ha preso il controllo anche dei villaggi di Ruwayhina e Umm Batina. Di recente, Israele ha anche preso il villaggio di Kudna. La situazione a Ber Ajam, Bariqah, Al-Asbah e Al-Rafid rimane poco chiara. Non ci sono notizie affidabili sull’ingresso di soldati israeliani o sull’uscita di residenti siriani da queste aree.

Le forze israeliane hanno distrutto l’avamposto dell’esercito siriano a ovest di Umm Batina e hanno posizionato i loro carri armati nel villaggio. I residenti di Al-Hamidiyah hanno lasciato le loro case dopo la richiesta delle IDF di evacuare la città e sono stati sfollati in altre aree nella Siria meridionale. La situazione nell’asse settentrionale rimane invariata, con le forze israeliane ancora di stanza sulle alture del confine siriano-libanese, a 25 chilometri da Damasco.

In risposta alle critiche per la violazione del diritto internazionale, l’ufficio del primo Ministro israeliano ha dichiarato che questa operazione è temporanea e continuerà fino a quando non saranno eliminate le minacce contro le alture del Golan. L’esercito israeliano occupa 7 villaggi siriani nel sud-ovest del governatorato di Quneitra. È stata segnalata un’ondata di sfollamenti dalla città di Al-Hamidiya a Quneitra, nella Siria meridionale, in seguito alle minacce delle forze israeliane di bombardare la zona. Ora gli israeliani hanno iniziato a bombardare le aree della Siria per occupare le terre. Secondo fonti arabe è probabile che Israele stia cercando di occupare il territorio siriano in coordinamento con Tahrir al-Sham o la Turchia. 

Secondo fonti palestinesi vi sarebbero grandi concentramenti militari da parte dell’esercito giordano vicino alla città di Tal Shihab, a ovest di Daraa. 

Fonti siriane vicino a Hezbollah riferiscono che molte unità dell’esercito siriano fedele a Bashar al-Assad si stanno radunando nelle zone montuose al confine con il Libano e formano gruppi di guerriglieri per combattere contro il nuovo “governo”. I militari hanno anche accusato politici e generali di tradimento e hanno promesso di continuare la resistenza.

Costa siriana. I militanti del gruppo turco “Fursani Mohammed”, associato a HTS, hanno condiviso fotografie di Latakia sotto il titolo “Immagini della nostra conquista” tra loro elementi dell’ISIS. Gli uomini di HTS hanno bruciato la fabbrica farmaceutica alla periferia della città siriana di Latakia, così come un treno e altri beni importanti.

Siria Settentrionale. Secondo Reuters, citando una fonte del ministero della Difesa turco: i gruppi siriani sostenuti da Ankara continuano la loro offensiva nel nord della Siria. I gruppi che hanno preso il potere in Siria sono entrati nella città di Deir ez-Zor, nel nord-est del paese, che era sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane.

Le Forze Democratiche Siriane (SDF) e l’Esercito Nazionale Siriano (SNA) sostenuto da Ankara, attraverso la mediazione degli Stati Uniti, sono riusciti a concordare un cessate il fuoco nella città di Manbij, nel nord della Siria, ha detto il comandante delle SDF Mazloum Abdi. Si è saputo che le Forze Democratiche Siriane hanno erroneamente abbattuto un UAV americano MQ-9 nel nord della Siria.

A nord di Aleppo il 3° Corpo dell’Esercito Nazionale Siriano si sta scontrando con le forze curde nell’area della diga di Tichrienne. 

Graziella Giangiulio e Antonio Albanese

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