Nel pomeriggio del 17 settembre, un certo numero di membri degli Hezbollah libanesi sono arrivati negli ospedali di Damasco a seguito delle ferite riportate dall’esplosione dei loro dispositivi di comunicazione, cercapersone per la precisione, mentre si trovavano a bordo di un’auto che circolava sulla strada vicino al quartiere di Kafr Sousa a Damasco, come riportato dall’Osservatorio siriano. Poche ore sempre l’Osservatorio siriano ha riferito che il numero delle vittime è salito a 14.
Intanto, nel distretto di Sayyidah Zaynab, nella zona di Damasco, sette membri della milizia Hezbollah sono rimasti feriti a causa dell’esplosione dei loro cercapersone. Nel secondo attacco israeliano, avvenuto il 18 settembre alle ore 17.30, 19 membri dei Guardiani della Rivoluzione sono morti e circa 150 sono stati feriti nel governatorato di Deir ez-Zor in seguito alle esplosioni dei loro dispositivi di comunicazione, secondo quanto riferito da fonti locali a Al Arabiya.
L’operazione cyber condotta presumibilmente da Israele ha colpito più di 4.000 persone tra Siria e Libano, secondo quanto appreso dalla socialsfera.
In seguito a tali attacchi il governo siriano ha spento tutti gli apparecchi radio delle forze di sicurezza e di intelligence. Mentre i Guardiani della Rivoluzione hanno dato istruzioni per non utilizzare più dispositivi wireless e, secondo quanto riferito da una fonte sul campo, hanno deciso di sospendere le ferie e il congedo dei membri e dei vari leader dalla milizia iraniana presente nel territorio siriano.
Inoltre, secondo un canale locale, nei giorni successivi le milizie filo iraniane di stanza a Deir ez Zor hanno creato nuovi dispositivi e reti di comunicazione.
Alla luce di questo cyber attacco è stato registrato un forte stato di allerta tra le milizie filo iraniane e degli Hezbollah libanesi presenti sul territorio siriano nonché un’accurata copertura di sicurezza riguardo a tutti gli spostamenti interni. In conclusione, tale attacco ha messo in evidenza, potremmo dire ha rivelato, la forte presenza delle milizie iraniane e degli Hezbollah libanesi nelle aree sotto il controllo di Assad.
Maria Elisabetta Papa e Cristina Uccello
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