In una risposta all’annuncio da parte della Turchia di un’operazione militare nel nord della Siria, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha affermato che l’Egitto si oppone categoricamente alla divisione del territorio siriano. «C’è un urgente bisogno di dialogo tra tutti i partiti siriani», ha detto al-Sisi in una conferenza stampa congiunta con il presidente cipriota Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis al Cairo, tenuta nei giorni scorsi.
Al-Sisi ha anche sottolineato il rifiuto dell’Egitto dell’aggressione turca contro la sovranità e i territori della Siria, che viola le regole del diritto internazionale e della legittimità internazionale e ha avvertito dalle ripercussioni negative sull’unità e sull’integrità territoriale della Siria e sul processo politico, sulla base della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza. L’ambasciatore Bassam Radi, portavoce ufficiale della presidenza egiziana, ha più volte reiterato la condanna.
Il 9 ottobre, il presidente al-Sisi ha ricevuto una telefonata dal presidente iracheno Barham Salih, durante il quale ha sottolineato che l’aggressione turca alla sovranità e al territorio della Siria è un grave sviluppo che minaccia la pace e la sicurezza internazionale.
Durante la chiamata, ha sottolineato la continuazione delle consultazioni bilaterali a sostegno dell’azione araba per affrontare la mossa turca, affermando che l’aggressione rappresenta una palese ed inaccettabile aggressione contro la sovranità di uno stato arabo fratello, invitando il Consiglio di sicurezza a opporvisi e fermare qualsiasi tentativo turco volto ad occupare il territorio siriano.
In una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri, l’Egitto ha condannato nei termini più forti l’aggressione turca sul territorio siriano e ha chiesto una riunione di emergenza della Lega araba.
La dichiarazione ha aggiunto che «questo passaggio rappresenta un attacco palese e inaccettabile alla sovranità di uno stato arabo fratello, sfruttando le circostanze e gli sviluppi attuali, in violazione delle norme del diritto internazionale».
Inoltre, la dichiarazione ha sottolineato «la responsabilità della comunità internazionale, rappresentata dal Consiglio di sicurezza, di affrontare questo sviluppo molto grave che minaccia la pace e la sicurezza internazionale e di fermare qualsiasi sforzo volto ad occupare il territorio siriano o condurre operazioni d’ingegneria demografica per modificare la composizione demografica della Siria settentrionale», avvertendo dalle «conseguenze della mossa turca sull’unità e sull’integrità territoriale della Siria o sul corso del processo politico in Siria in conformità con la risoluzione del Consiglio di sicurezza 2254».
A questo proposito, l’Egitto ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio della Lega degli Stati arabi per «discutere questi sviluppi e modi per preservare la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale della Siria».
A sua volta, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha affermato che l’Egitto aveva avvertito del comportamento aggressivo turco contro la Siria in più di un forum internazionale in cui partecipava il presidente Abdel Fattah al-Sisi, sottolineando che il regime turco deve rivedere le sue decisioni, soprattutto alla luce della diffusa condanna internazionale dell’aggressione turca contro la Siria.
Il ministro degli Esteri egiziano ha dichiarato, durante un intervento telefonico al programma egiziano Accade in Egitto, che l’aggressione turca contro la Siria non ha giustificazioni ed è una violazione della sovranità siriana, sottolineando che l’aggressione della Turchia contro la Siria è una prova della visione egiziana in merito al desiderio espansionista del regime turco.
Mentre il generale di brigata Khaled Okasha, membro del Consiglio nazionale egiziano per la lotta al terrorismo, ha commentato l’operazione militare lanciata dalla Turchia sul territorio siriano, dicendo: «È una grave violazione della sovranità siriana (…) Questa operazione è un passo ingiustificabile e molto pericoloso e riflette una nuova incoscienza del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e dell’esercito turco nel nord della Siria», ha aggiunto Okasha, intervenendo telefonicamente in un programma televisivo.
Marwa Mohammed
Corrispondente dal Cairo