SIRIA. Infuria la battaglia a Raqqa: ISIS non molla

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Dopo la sospensione delle operazioni in Siria avvenuta giorni fa, l’Australia ha ripreso ieri le sue operazioni militari nei cieli siriani.

Per quanto riguarda lo scontro triangolare politico e militare turco-americano-curdo, funzionari americani hanno indicato a funzionari turchi che riprenderanno le armi prestate ai curdi una volta finita la lotta contro Daesh. La dichiarazione suscita alcune perplessità alla luce del precedente storico della consegna degli stinger ai mujahidin afgani in funzione antisovietica; una simile dichiarazione sembra più una rassicurazione al recalcitrante alleato turco che una concreta possibilità realizzabile in maniera certa e in tempi altrettanto certi.

Daesh ha pubblicato una infografica sulle defezioni nel corso degli ultimi tre anni del FSA, SAA, Al Nusra e YPG verso Daesh. L’ordine di citazione non è casuale poiché si tratta dell’ordine di grandezza dal più alto numero (6944) di uomini del FSA che sono passati a Daesh contro i due soli combattenti dello YPG curdo.

Dal punto di vista dei teatri operativi, si è svolta un’operazione congiunta delle sale operative ribelli Al Bunian al Marsous e Ras Sufuf contro il SAA a est del Campo palestinese a Daraa accerchiando un gruppo di soldati della 4° Divisione. Nonostante il bombardamento del governo siriano con razzi IRAM e attacchi aerei su Daraa, il SAA ha subito un ulteriore smacco. I soldati del SAA sono fuggiti di fronte all’assalto dei ribelli e la sala operativa Ras Sufuf ha affermato che i membri della 4° Divisione accerchiati sono stati tutti uccisi. Nella zona ovest dei Monti Qalamoun, nelle scorse notti HTS ha condotto un’operazione inghimasi contro Hezbollah nella zona uccidendone diversi combattenti e prendendo le armi.

Nei giorni scorsi, il SAA ha continuato l’offensiva a est di Palmira; l’attacco del SAA è diretto verso la stazione di pompaggio T2. In effetti, le forze del governo siriano sono avanzate di circa 7km a est della stazione T3 in scontri con Daesh a est di Palmira.

Sono continuati ancora durissimi gli scontri per l’offensiva del SAA su Jobar e Ain Terma con supporto di carri armati e cannoni anti aerei.

Daesh ha pubblicato un reportage fotografico sulle perdite del SAA negli scontri a Al Salamiyah, zona est di Hama. La zona resta molto calda perché è forse l’ultimo bastione che permette a Daesh di bloccare l’avanzata delle forze siriane dalla zona verso Raqqa per raggiungere quelle avanzate sullo scacchiere a est di Aleppo. A proposito di Hama, Jaish al Izza ha rivendicato la distruzione di un carro armato del SAA con un missile Fagot a Massasnah nella zona nord della provincia.

Tornando al discorso a est di Hama, Daesh ha realizzato un attacco suicida contro un raggruppamento di forze del SAA a Khirbat Zidan, sulla strada Ithriyah/Raqqa. Nell’attacco è stato distrutto un BMP dell’esercito siriano per un’operazione suicida a Khirbat Zidan. Ciononostante, secondo un account locale, il SAA avrebbe respinto l’attacco di Daesh a Um Sosa e ha iniziato a liberare le posizioni perse di recente con la Tiger Force che ha ripreso ad avanzare sulla strada Ithriyah/Raqqa. Questo di fondo ha segnato l’inizio delle operazioni per liberare la strada Ithriyah/Raqqa. Si contano almeno cinque morti e 22 feriti per l’esplosione di un’autobomba al mercato Al Slibah a Idlib.

Daesh ha rivendicato la distruzione di un mezzo da trasporto truppe con personale del PKK a bordo per l’esplosione di un IED vicino ad un checkpoint a Hassakah. Daesh ha ripreso ad essere attivo nella zona a sud dell’aeroporto di Tabqa con diversi attacchi contro le forze siriane vicino alla struttura. Un primo attacco suicida ha colpito le forze del governo siriano a sud dell’aeroporto di Tabqa. Nella zona l’anti aerea di Daesh è entrata in azione. Molta attenzione è stata portata su Raqqa. Daesh ha continuato a portare pressione sui curdi che hanno tentato di avanzare. Due attacchi suicidi si sono svolti ieri sera contro alcuni raduni del PKK nel quartiere di Romaniyah a Raqqa. I due attacchi suicidi e gli scontri successivi hanno causato 53 tra morti e feriti nelle fila del PKK. Daesh ha postato una foto dell’attentatore e dell’attentato che ha colpito il PKK nel quartiere di Romaniyah ieri a Raqqa (in apertura, con l’esplosione del suo mezzo).

Daesh ha colpito le postazioni del PKK con armi pesanti nel distretto di Al Mashalab, zona est di Raqqa. Cinque membri del PKK sono stati uccisi da un missile teleguidato di Daesh nel villaggio di Kasr Juma, sud ovest di Raqqa. Altri quattro membri del PKK sono rimasti uccisi dall’esplosione di un IED vicino alla rotonda Qasidiyah. Ulteriori sei militanti del PKK sono stati uccisi da Daesh in un attacco nel quartiere di Sheikh Juma a sud di Raqqa.

Daesh ha postato un reportage fotografico dell’attacco inghimasi di ieri a Sheikh Juma, sud di Raqqa. Alcuni militanti di Daesh hanno poi mostrato trascinandoli tre cadaveri del PKK nelle strade di Raqqa. Daesh ha anche distrutto un bulldozer del PKK vicino al villaggio di Al Sabhia. Secondo quanto riferito dall’Agenzia Ammaq, sarebbero stati 18 i morti e 10 i feriti tra i civili a seguito dell’attacco di artiglieria americana su Raqqa.

Sono continuati violenti gli scontri nel distretto di Al Barid tra SDF e Daesh; le SDF sono riuscite ad avanzare, lentamente, all’interno della città. Secondo quanto riportato, le forze curde avrebbero conquistato metà del quartiere di Hateen e parte sud di Qasidiyah, zona ovest di Raqqa. 

Daesh ha pubblicato un reportage fotografico dei bombardamenti con mortai sulle forze del PKK nel quartiere di Karama a Raqqa. A fine giornata si registrano ulteriori nove morti e otto feriti in attacchi aerei e di artiglieria su Raqqa. Sulla riva sud dell’Eufrate, le SDF hanno preso Al Kamb.

Redazione

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