SIRIA. Il grande flusso migratorio dal Libano dopo i raid israeliani

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Le tensioni tra Israele e il Libano si stanno intensificando notevolmente e sullo sfondo di questa escalation, il rappresentante delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, avverte del pericolo dello scoppio di una guerra regionale su larga scala che potrebbe includere la Siria. Il 25 settembre si registra che Israele ha condotto un forte attacco con droni e missili contro il Libano sud, si riportano almeno 45 vittime tra cui 23 rifugiati siriani. In seguito agli attacchi si è registrato un forte flusso migratorio dal Libano alla Siria, la radio Sham FM, ha riportato che decine di famiglie libanesi hanno attraversato il confine siriano e sono riuscite a raggiungere diverse zone della campagna di Homs. 

Secondo i media, il numero degli sfollati che hanno attraversato il valico di frontiera di al Masnaa ha raggiunto circa 5.000 persone, tra cui siriani e libanesi durante la mattina del 24 settembre, mentre il 25 settembre mattina il numero dei rifugiati è salito a 18 mila. Il 26 settembre, il canale Halab Today ha riportato che le autorità del governo siriano parlano dell’ingresso di circa 24.500 persone attraverso il valico di Jdeidat Yabous, nelle campagne di Damasco, e di circa 1.400 persone attraverso il valico di frontiera di Jusiyah, nella zona di Qusayr, nelle campagne di Homs. Si prevede che il numero possa salire in modo vertiginoso nei prossimi giorni. 

Il governo di Assad si è mostrato pronto a soccorrere i rifugiati e il personale medico siriano sta cercando, quanto più possibile di aiutare gli sfollati. L’Agenzia di stampa SANA ha riportato che il ministro della Salute, Ahmad Damiriyah, ha confermato la prontezza di tutte le strutture sanitarie e dei punti medici ai valichi di frontiera con il Libano per fornire i servizi sanitari necessari a tutti i rifugiati in arrivo. 

Il Ministero della Sanità di Damasco ha emesso una circolare che richiede la fornitura di servizi sanitari gratuiti agli sfollati provenienti dal Libano. La circolare comprendeva le direzioni sanitarie nelle campagne di Damasco, Homs, Tartus e Damasco, oltre agli ospedali pubblici, dove veniva richiesto di fornire servizi medici di emergenza e terapeutici agli sfollati senza alcun costo. Nonostante le dichiarazioni del governo in favore ai migranti, il Canale della social sfera Halab Today ha riportato che le autorità di Assad, durante l’imminente crisi in corso, continua a chiedere l’esborso di 100 dollari statunitensi ai siriani residenti in Libano e in arrivo in Siria, compresi quelli in fuga dai raid israeliani. 

Un membro dell’ufficio esecutivo per il settore dei trasporti nella campagna di Damasco, ha affermato che la continuazione del tasso di pagamento fa parte del protocollo di routine e non verrà rimodulata in vista dell’emergenza in atto. In conclusione, per le prossime settimane si prevede dunque un alto flusso migratorio dal Libano sud verso i diversi governatorati siriani sotto il controllo di Assad. Tale flusso potrebbe provocare una forte crisi al sistema sanitario siriano, già in forte sofferenza a causa di instabilità interne al paese. 

Maria Elisabetta Papa

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